Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Federica, gli amici, la sua Padova il dramma di Alex colpisce tutti
La Pellegrini, Viviani, il Chievo e i tanti amici. Il messaggio del «suo» sindaco
Alex Zanardi è ricoverato a Siena, gravissimo, dopo un incidente durante il «suo» tour con atleti paralimpici. Sportivi, amici, tifosi: i tanti messaggi dal Veneto che lo ha adottato.
PADOVA « Forza Alex... Ca... adesso devi mettercela tutta...». Dodici minuti dopo le sette di ieri sera e il pensiero di Federica Pellegrini è con Alessandro «Alex» Zanardi. L’uomo dei miracoli, del coraggio che supera il dolore, del limite che diventa leva per superare il limite, dello sport che dà gioia nella sofferenza, che cancella le barriere del corpo e della mente, ha bisogno di un miracolo: il secondo, forse, per lui. Zanardi, nato a Bologna nel ‘66, da un decennio veneto di Noventa Padovana, paese della moglie, Daniela, è ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale di Siena. In serata, ieri, è stato sottoposto a un tanto delicato quanto urgente intervento neurochirurgico, nel tentativo di limitare gli effetti del grave trauma cranico patito in un incidente lungo la statale di Pienza, nel corso della tappa senese di un tour da nord a sud Italia, che, proprio lui, aveva organizzato, coinvolgendo cinquanta atleti con disabilità. Zanardi ha perso il controllo della propria handbike in una ripida discesa, finendo per scontrarsi, a velocità molto elevata, con un camioncino che saliva lungo la stessa strada.
Per l’ex pilota di Formula Uno, emigrato negli Stati Uniti per laurearsi due volte campione di Formula Cart, quasi una F1 americana, è una nuova caduta nel limbo di Lausitzring, Germania, lì dove un incidente spezzò in due l’abitacolo della sua monoposto e, dentro, le sue gambe. Era il 15 settembre 2001. Lì nacque il nuovo Zanardi, quello di oggi. L’uomo che torna ancora una volta pilota, nonostante due protesi, e poi di nuovo campione: quattro volte oro di paraciclismo ai Giochi paralimpici, a Londra 2012 e Rio 2016, e altri otto titoli ai campionati mondiali su strada. Alex Zanardi, però, diventa soprattutto campione nel vivere, nel raccontare e proporre l’eccezionale normalità di un handicap. Testimonial della voglia di vivere, anche per gli altri, Zanardi porta avanti mille progetti: l’ultimo, Obiettivo Tricolore, il tour partito da Luino, Lago Maggiore, il 12 giugno scorso, e che avrebbe dovuto portarlo a Leuca, incarnando la voglia di rinascita dell’Italia ferita dal coronavirus, si è interrotto a Pienza...
Pausa, ripartenza: il Veneto di Zanardi vuole che sia questo; che questo succeda. «Forza Campione», scrive su Facebook Elia Viviani, veronese del pedale, medaglia d’oro nell’omnium ai Giochi di Rio, sotto alla foto di «Alex». Twitter, spazio del Chievo: «Forza Alex! Ci hai insegnato a non mollare mai, siamo tutti con te». Da Padova, arriva «il più grande in bocca al lupo a lui e alla moglie» da parte di Francesco Peghin. Imprenditore, uomo di sport (è stato campione del mondo di vela, presidente di Assindustria Padova e vice del Padova calcio), Peghin presiede il padovano Musme, il Museo della Medicina che ha una sezione dedicata sport, tecnologia e disabilità. Lì è esposta la handbike con cui Zanardi ha vinto l’oro olimpico, donata tre anni fa. «Era stata una mia proposta - ricorda Peghin - e lui è stato il primo, tra l’altro dicendo subito di sì. Alex è eccezionale, un gigante per la capacità comunicativa che possiede e per l’entusiasmo, la forza che mette nel suo messaggio. Davvero, forza». Accanto alla bici di Zanardi, il museo padovano espone anche una protesi agonistica della trevigiana «Bebe» Vio. La campionessa paralimpica di scherma, altra icona dello sport come volo oltre i limiti del corpo, ieri ha ricevuto decine di messaggi in «tema Zanardi». «Ha scelto di non commentare - fa sapere il papà, Ruggero -. Dire, qui, serve solo ad apparire ed è l’ultima cosa che le interessi».
Lunedì, cinque giorni fa, il giro dei cinquanta di Zanardi aveva fatto tappa proprio a Padova. «Sono disperato», dice Diego Bonavina. L’assessore allo sport del Comune era in piazza, a fianco del campione: «Per lui è una cosa pazzesca, un altro incidente... Lui è splendido, sempre col sorriso, quella forza...». Il sindaco di Noventa, Alessandro Bisato, usa il noi: «Alex è uno di noi. Siamo veramente molto in pena per questa notizia. La sua agenda era fittissima ma con noi è stato generoso in iniziative e partecipazione. Davvero, speriamo bene». A Padova, gli atleti di Obiettivo Tricolore avevano ricevuto la benedizione dai padri della basilica di Sant’Antonio. Un nuovo miracolo, per Zanardi...
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Francesco Peghin (Musme)
Alex è eccezionale, un gigante per la capacità comunicativa che possiede e per l’entusiasmo, la forza che mette nel suo messaggio di speranza