Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Musolino, sostegno di partiti e comitati Centrodestra zitto E parte l’hashtag
VENEZIA Addirittura c’è chi ha lanciato l’hashtag: #IoStoConMusolino. «Mai ci avrei pensato, grazie mille del supporto a tutti», ha «cinguettato» Pino Musolino, che da giovedì sera ritwitta tutti gli endorsement. Nell’arco di 36 ore al presidente dell’Autorità di sistema portuale sono arrivati una montagna di messaggi di supporto, tranne dal centrodestra, dopo che Luca Zaia e Luigi Brugnaro hanno ridotto tutto a una questione tecnica. Ma il resto dell’«arco costituzionale», una parte di società civile e comitati, il mondo imprenditoriale e di settore si sono schierati con lui e contro Regione e Città metropolitana. Parole pesanti, per esempio, quelle di Gianfranco Bettin, che il porto ce l’ha sul territorio della Municipalità che guida, quella di Marghera: «Killeraggio - scrive - pretestuoso stop per fame di potere». Usa la stessa metafora l’ex sindaco e assessore Ugo Bergamo (Venezia Tua): «Brugnaro, Zaia e i loro sicari pugnalano proditoriamente, a sangue freddo, il Porto», afferma. «Tutto per una guerra di poltrone » , sottolinea il Gruppo 25 aprile. E ieri in consiglio metropolitano il consigliere Andrea Follini ha chiesto spiegazioni a Brugnaro e presto dovrebbe esserci una seduta ad hoc.
Il Pd è allineato con Musolino. «Zaia non può nascondersi dietro a un dirigente, dicendo che non è una sua competenza - dicono i consiglieri regionali Francesca Zottis e Bruno Pigozzo - Esiste una responsabilità politica, perciò
"Baldin
Ho presentato una interrogazione per capire i motivi
vogliamo spiegazioni». «Indecente scambiare le risorse per i lavoratori per mettere a capo del Porto un loro uomo - attacca il segretario regionale veneto Alessandro Bisato - il ministro De Micheli non si presti a questi giochi di potere». E anche il M5s esce allo scoperto con la consigliera regionale Erika Baldin: «Se la Regione e la Città metropolitana hanno deciso di dichiarare guerra al presidente Musolino, non hanno usato una bomba granché intelligente, viste le pesanti ripercussioni collaterali - sottolinea - Proprio per andare a fondo sulle motivazioni, ho deciso di presentare un’interrogazione». «Zaia e Brugnaro spieghino al più presto questo modo di agire», aggiunge Più Europa Venezia. «Mandiamoli a casa», attacca Pietrangelo Pettenò.
Preoccupati anche i consiglieri comunali del Gruppo Misto Renzo Scarpa e Ottavio Serena, che con Andrea Gersich e Renato Darsiè avevano lanciato l’ipotesi di portare le crociere a Fusina: «Può essere bocciato un bilancio sul completamento di un’importante infrastruttura come il porto traghetti, a maggior ragione se rappresenta l’unica immediata risposta alla necessità di allontanare dal bacino di San Marco le navi da crociera?».
Luca Becce, presidente di Assiterminal, censura «il ruolo crescente e determinante della politica locale nel processo decisionale delle Autorità portuali». «Musolino ha lavorato bene nell’interesse della comunità portuale » , sottolineano i colleghi di Assoporti. (a. zo. – gi. co.)
"Bettin Killeraggio, uno stop pretestuoso per la fame di potere