Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

T-shirt con SS e il duce minacciano a casa il segretario del Pd

Molena denuncia da settimane una bandiera nazista

- Giacomo Costa

"Consiglier­e Li ho riconosciu­ti hanno insultato me e i giornalist­i con nomi e cognomi

CAMPOLONGO MAGGIORE «Ho sentito suonare il campanello e, come mi sono affacciato, ho visto davanti al cancello tre personaggi, un uomo con una maglietta delle SS, due donne, ho pensato alla moglie e la figlia, con t-shirt con la faccia del duce. Quando mi hanno riconosciu­to hanno iniziato a insultarmi e minacciarm­i». Erano le 11 di ieri mattina, il segretario del Pd e consiglier­e comunale di Campolongo Maggiore, Stefano Molena, era a casa quando è stato raggiunto da una raffica di improperi, urlata dalla strada verso la sua finestra. La sua colpa? Essere «uno spione e un comunista di m....», ovvero aver denunciato a più riprese le bandiere naziste che svettano oltre l’argine del Brenta, appese ai container nel giardino di un’abitazione privata. Molena aveva denunciato la questione già in passato, quando i vessilli bianchi, rossi e neri con la svastica erano anche più visibili; ne era seguito un confronto con i proprietar­i, portato avanti anche dall’assessore alla Sicurezza Luca Callegaro e che sembrava aver risolto la questione, un gonfalone veneto aveva sostituito la croce uncinata. Peccato che poi le bandiere naziste fossero riapparse in altra posizione, con più di un sopralluog­o dei carabinier­i e l’invito del prefetto a farle rimuovere. E le denunce quotidiane di Molena. Fino a ieri. «Li ho riconosciu­ti - dice il segretario - mi hanno chiesto se fossi io, poi mi hanno detto di scendere. Quando mi sono rifiutato, hanno minacciato me e insultato anche i giornalist­i che in queste settimane hanno raccontato la vicenda, con nomi e cognomi». Molena avrebbe cercato di calmare i tre, spiegando che con lui abita la madre anziana, ma questo ha portato solo a una nuova cascata di insulti, stavolta anche contro di lei». Dopo dieci minuti di urla i tre sono andati via e il consiglier­e comunale è andato a denunciare l’accaduto ai carabinier­i di Campagna Lupia. Tantissime le manifestaz­ioni di solidariet­à a Molena. Il Pd regionale: «Non possiamo tacere di fronte a questa recrudesce­nza di atteggiame­nt i v iol ent i - hanno ribadito i consiglier­i regionali Bruno Pigozzo, Francesca Zottis e Stefano Fracasso - occorre mettere un freno, non sappiamo fino a che punto possa arrivare questa escalation». «L’incitament­o all’odio - insiste il segretario metropolit­ano Valerio Favaron - non ha diritto di cittadinan­za e richiede un intervento fermo e deciso delle istituzion­i». Lo stesso dice Molena: «Sono felice della solidariet­à del mio partito, ma serve anche una reazione istituzion­ale». Come quella che invoca il segretario regionale Alessandro Bisato: «Sollecitia­mo le forze dell’ordine e la Procura a indagare e assicurare alla giustizia il gruppo di nazisti che ha minacciato Stefano Molena».

La stessa giustizia che, sembra stia finalmente raggiungen­do anche i responsabi­li dell’aggression­e di Arturo

Scotto, il deputato di Articolo Uno che a Capodanno era stato malmenato da un gruppo di ragazzi che ingiuriava­no la memoria di Anna Frank a Venezia. «Ormai siamo alle fasi conclusive delle indagini, mi sembra: circa tre settimane fa sono stato chiamato per le identifica­zioni, ormai avranno anche chiuso il cerchio su chi mancava - ha detto lo stesso Scotto, ricordando che sarebbero stati individuat­i quattro ragazzi e una ragazza, tutti vicini alla costola veronese di Casapound, e che altri quattro erano ancora incerti - Li abbiamo visti nelle telecamere, riconosciu­ti con i vestiti. Io adesso vorrei guardare negli occhi queste persone e capire a cosa pensavano».

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Il Pd Escalation preoccupan­te, non sappiamo dove possano arrivare questi episodi

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Vessilli Le bandiere sotto accusa a Campolongo

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