Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
T-shirt con SS e il duce minacciano a casa il segretario del Pd
Molena denuncia da settimane una bandiera nazista
"Consigliere Li ho riconosciuti hanno insultato me e i giornalisti con nomi e cognomi
CAMPOLONGO MAGGIORE «Ho sentito suonare il campanello e, come mi sono affacciato, ho visto davanti al cancello tre personaggi, un uomo con una maglietta delle SS, due donne, ho pensato alla moglie e la figlia, con t-shirt con la faccia del duce. Quando mi hanno riconosciuto hanno iniziato a insultarmi e minacciarmi». Erano le 11 di ieri mattina, il segretario del Pd e consigliere comunale di Campolongo Maggiore, Stefano Molena, era a casa quando è stato raggiunto da una raffica di improperi, urlata dalla strada verso la sua finestra. La sua colpa? Essere «uno spione e un comunista di m....», ovvero aver denunciato a più riprese le bandiere naziste che svettano oltre l’argine del Brenta, appese ai container nel giardino di un’abitazione privata. Molena aveva denunciato la questione già in passato, quando i vessilli bianchi, rossi e neri con la svastica erano anche più visibili; ne era seguito un confronto con i proprietari, portato avanti anche dall’assessore alla Sicurezza Luca Callegaro e che sembrava aver risolto la questione, un gonfalone veneto aveva sostituito la croce uncinata. Peccato che poi le bandiere naziste fossero riapparse in altra posizione, con più di un sopralluogo dei carabinieri e l’invito del prefetto a farle rimuovere. E le denunce quotidiane di Molena. Fino a ieri. «Li ho riconosciuti - dice il segretario - mi hanno chiesto se fossi io, poi mi hanno detto di scendere. Quando mi sono rifiutato, hanno minacciato me e insultato anche i giornalisti che in queste settimane hanno raccontato la vicenda, con nomi e cognomi». Molena avrebbe cercato di calmare i tre, spiegando che con lui abita la madre anziana, ma questo ha portato solo a una nuova cascata di insulti, stavolta anche contro di lei». Dopo dieci minuti di urla i tre sono andati via e il consigliere comunale è andato a denunciare l’accaduto ai carabinieri di Campagna Lupia. Tantissime le manifestazioni di solidarietà a Molena. Il Pd regionale: «Non possiamo tacere di fronte a questa recrudescenza di atteggiament i v iol ent i - hanno ribadito i consiglieri regionali Bruno Pigozzo, Francesca Zottis e Stefano Fracasso - occorre mettere un freno, non sappiamo fino a che punto possa arrivare questa escalation». «L’incitamento all’odio - insiste il segretario metropolitano Valerio Favaron - non ha diritto di cittadinanza e richiede un intervento fermo e deciso delle istituzioni». Lo stesso dice Molena: «Sono felice della solidarietà del mio partito, ma serve anche una reazione istituzionale». Come quella che invoca il segretario regionale Alessandro Bisato: «Sollecitiamo le forze dell’ordine e la Procura a indagare e assicurare alla giustizia il gruppo di nazisti che ha minacciato Stefano Molena».
La stessa giustizia che, sembra stia finalmente raggiungendo anche i responsabili dell’aggressione di Arturo
Scotto, il deputato di Articolo Uno che a Capodanno era stato malmenato da un gruppo di ragazzi che ingiuriavano la memoria di Anna Frank a Venezia. «Ormai siamo alle fasi conclusive delle indagini, mi sembra: circa tre settimane fa sono stato chiamato per le identificazioni, ormai avranno anche chiuso il cerchio su chi mancava - ha detto lo stesso Scotto, ricordando che sarebbero stati individuati quattro ragazzi e una ragazza, tutti vicini alla costola veronese di Casapound, e che altri quattro erano ancora incerti - Li abbiamo visti nelle telecamere, riconosciuti con i vestiti. Io adesso vorrei guardare negli occhi queste persone e capire a cosa pensavano».
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Il Pd Escalation preoccupante, non sappiamo dove possano arrivare questi episodi