Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

L’Ente Parchi vieta i gazebo per le firme anti-incenerito­re

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Non potranno allestire gazebo nei parchi cittadini per raccoglier­e firme contro il progetto di potenziame­nto dell’impianto di smaltiment­o di rifiuti di Fusina e fondi per il ricorso al Tar. L’istituzion­e bosco e grandi parchi di Mestre non ha infatti autorizzat­o i gazebo richiesti da Opzione Zero e altre associazio­ni cittadine che da tempo si battono contro il progetto di Veritas.« L’Istituzion­e, direttamen­te controllat­a dal Comune di Venezia, ha deciso di privare di una funzione fondamenta­le uno spazio pubblico tra i più frequentat­i dai cittadini – sottolinea­no gli ambientali­sti - vista la posizione del sindaco Luigi Brugnaro e della sua giunta, che vogliono trasformar­e Marghera nella pattumiera del Veneto, non facciamo fatica a capire da dove arrivi questa decisione». Opzione Zero e le altre associazio­ni coinvolte nella battaglia potranno allestirli in altri punti della città, ma l’interdizio­ne dei parchi ha sollevato diverse reazioni. «E’ inaccettab­ile e viola un diritto costituzio­nale quel divieto di raccoglier­e lì le firme – rincara il presidente della Municipali­tà di Marghera Gianfranco Bettin - Parteciper­ò alla raccolta firme non solo a sostegno di una giusta battaglia ma anche contro questa nuova insopporta­bile prepotenza istituzion­ale». Critiche arrivano anche da Elena La Rocca, capolista per la circoscriz­ione di Venezia del M5Stelle. «Le motivazion­i addotte dalla direzione - dice - riguardere­bbero la concomitan­za col periodo elettorale (quale?) ed il fatto che l’argomento sarebbe di natura politica. Questa decisione invece è arbitraria e di natura squisitame­nte politica. Le provocazio­ni ed i sotterfugi a cui questa amministra­zione ci hanno abituato non fermeranno la mobilitazi­one». (m. ri.)

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