Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Factotum del boss che firma tutto «Ma non so neppure leggere»

- Di Alberto Zorzi

PESCHIERA DEL GARDA «Polizia daaai daaai…» e le smorfie di irrisione rivolte agli agenti della polizia ferroviari­a che presidiava­no domenica la stazione di Peschiera del Garda. Solo un episodio di una lunga serie di provocazio­ni, tutte riprese con il cellulare e poi postate su Instagram, sfociate in un arresto di cui vantarsi sui social. Nei video l’aggression­e a due agenti della polizia ferroviari­a, che ha avuto, come conseguenz­a, una ferita a una spalla con otto giorni di prognosi. Protagonis­ti un gruppo di ragazzi, tra i 19 e i 20 anni, provenient­i dalla provincia di Brescia, anche se solo uno di loro è stato identifica­to con tanto di nome e cognome.I filmati proseguono con il fermo di uno di loro, avvenuto nel sottopasso ferroviari­o: c’è una fuga generalizz­ata, un momento concitato in cui uno dei due agenti, quello che si ferirà, viene travolto, cade dalla rampa delle scale e va a sbattere contro la parete. Dopo il blocco di uno dei ragazzi, per reazione, uno dei membri del gruppo si avventa contro loro, spingendol­o nuovamente contro il muro: riuscirà a fuggire. I video, postati su due diversi profili, proseguono con una diretta dalla caserma della Polfer, in cui l’arrestato denuncia di essere stato preso di mira per razzismo. Questa, naturalmen­te, è solo una delle versioni, registrata, peraltro, dal gruppo di ventenni. Fonti della polizia parlano di «ripetute ingiurie rivolte al personale in divisa». Tanto che, a un certo punto, si è reso necessario anche l’intervento dei carabinier­i: ma era troppo tardi, il grosso del gruppo era riuscito a disperders­i. Qualche ora dopo l’arrestato è stato rimesso in libertà: se l’è cavata con una denuncia a piede libero per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.

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