Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Carrefour lascia, arriva Rossetto
Il gruppo veronese dal 26 luglio a Marcon. La guerra degli iper con Conad e Lando
VENEZIA Sarà l’inizio della rivoluzione che cambierà il volto della grande distribuzione nel Veneziano. Il 26 luglio il gruppo Rossetto prenderà il posto del Carrefour all’interno del centro commerciale Valecenter di Marcon, a settembre toccherà alla Conad sostituire Auchan dopo una transizione che dura da mesi. Fra un anno e mezzo arriverà anche Lando, a ridosso dell’uscita Castellana della tangenziale, ad aumentare una concorrenza che è già alta.
MESTRE L’insegna scomparirà fra un mese e sarà l’inizio della rivoluzione che cambierà il volto della grande distribuzione. Il 26 luglio il gruppo Rossetto prenderà il posto del Carrefour all’interno del centro commerciale Valecenter di Marcon, a settembre toccherà alla Conad sostituire Auchan. I due storici ipermercati del veneziano cambiano insegne, dopo oltre due decenni, con i prossimi mesi che si preannunciano caldissimi sul fronte del commercio: oltre alla sfida del covid che promette di abbassare capacità di spesa e consumi, si assisterà a una battaglia a suon di promozioni, che fra un anno e mezzo coinvolgerà anche Lando pronto a costruire il supermercato a ridosso della rotonda della Castellana.
La trattativa tra Gruppo Rossetto e Carrefour si è chiusa ieri con l’annuncio della catena francese. «Carrefour Italia comunica la cessione del proprio ipermercato di Marcon al Gruppo Rossetto con effetto a partire dal 26 luglio — ha fatto sapere l’azienda — l’operazione prevede il trasferimento di tutti i dipendenti del punto vendita da parte del Gruppo subentrante». Rossetto nasce nel 1965 dall’omonima famiglia che oggi è ancora al timone della catena (alla guida ci sono i nipoti), vanta 23 punti vendita e 1700 collaboratori, è presente in Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia. Molto radicato nel veronese, ha supermercati anche a Vicenza, Padova e Rovigo. «La legge prevede che tutti i dipendenti, circa un centinaio, passino alla nuova proprietà — dice Alessandro Visentin, Uliltucs, commentando la vendita — Chiederemo che i dipendenti rimangano a Marcon con tutte le condizioni contrattuali raggiunte. Come tutti i supermercati anche Carrefour ha sofferto la crisi di questi anni e decine di lavoratori se ne sono andati: chiediamo un piano di rilancio serio che tuteli gli attuali dipendenti e possa riuscire a prevedere anche un potenziamento dell’organico». Gli ultimi anni sono infatti stati difficili per il supermercato di Marcon: ha quasi dimezzato gli spazi (passando da 11.500 metri quadri a circa 6.400) e non sono mancate le proteste dei lavoratori, guidate spesso da Adl Cobas che più volte ha denunciato quelli che sua detta erano trasferimenti finalizzati a convincere i dipendenti ad accettare un licenziamento con buona uscita.
Ma la competizione sarà serrata. La scorsa estate Conad ha infatti chiuso l’acquisizione di Auchan Retail Italia che comprende anche il supermercato di via don Tosatto. «Presumiamo che entro settembre Conad metterà l’insegna e aprirà» dice Monica Mencherini, Fisascat Cisl. Gli spazi saranno ridotti, come è già stato fatto in queste settimane: resterà solo il piano terra perché il primo piano è destinato ad altri negozi. E la riduzione degli spazi prevede esuberi: dei 230 dipendenti ne rimarranno 150. La Fisascat Cisl ha però firmato un’intesa che prevede l’uscita volontaria dei lavoratori entro fine mese con un incentivo fino a 34 mila euro (se si accetta dopo il premio si dimezza). «Per ora hanno accettato in una quarantina » . Dubbiosa la Cgil. «Vogliamo capire quanti lavoratori usciranno in mobilità volontaria — dice Boris Brichese -—e cosa succederà a quelli che rimangono rispetto alla cassa integrazione». Cassa integrazione che al momento è già attiva a turnazione per una settimana al mese. Chiuso il nodo personale, Conad punterà a diventare punto di riferimento per il territorio anche se la competizione tra supermercati si preannuncia rovente. «Hanno cominciato i lavori all’uscita Castellana per la realizzazione dell’Iper Lando — ricorda Caterina Boato, Filcams Cgil — dovrebbero aprire nel 2021. C’è preoccupazione perché Lando ha una politica molto aggressiva e questo potrebbe mettere in difficoltà i competitor vicini. Noi ci impegneremo per tutelare tutti i lavoratori».