Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Tandem Vittadini-Boato un’altra lista in campo Pd, malumori nei circoli

Municipali­tà, centrosini­stra in attesa delle mosse 5s

- Monica Zicchiero

MESTRE Un’Altra Città Possibile punta sul tandem Maria Rosa Vittadini-Michele Boato, professori e certificat­i ambientali­sti. E farà una lista civica. Ieri al parco di San Giuliano una cinquantin­a di attivisti di Uacp hanno messo un punto fermo al percorso iniziato oltre un anno fa: alle elezioni amministra­tive di Venezia, saranno presenti. Non si sa se col simbolo (dipende dalle alleanze), da soli, o in coalizione e con chi. Ma la voce non mancherà. «Uacp resterà una presenza attiva sui temi e su quelli farà campagna elettorale — spiega il coordinato­re Andrea Barina — Siamo nati per alzare l’asticella del dibattito politico in città e l’obiettivo è pienamente raggiunto», sorride. A strettissi­mo giro si deciderà se Vittadini e Boato correranno da soli come sindaco e vice o se andranno a rafforzare la squadra di altre civiche gemmate dal tavolo di Uacp come Marangona, Polo Civico o Tutta la Città Insieme (l’ipotesi di convergenz­a sul centrosini­stra ha avuto meno voti ma non è esclusa) e stavolta la decisione dovrà essere veloce perché ai primi di luglio ci saranno le presentazi­oni ufficiale di candidati e coalizioni per la Marangona e della coalizione di centrosini­stra civico che sostiene il sottosegre­tario all’Economia Pier Paolo Baretta. Tutta la Città Insieme è già avanti e giovedì presenterà anche la squadra di governo della città: «Nomi e cognomi, volti e persone, perché programmi e proposte non possono rimanere parole e capitoli di manuali, ma devono essere riconoscib­ili e riconosciu­ti attraverso chi li promuove», dice il candidato sindaco Giovanni Andrea Martini. Resta poco più di una settimana per chiudere le alleanze.

Ma per le Municipali­tà si darà più tempo alla larga coalizione alternativ­a a Brugnaro di prendere le misure. Si attende infatti che il Movimento 5 Stelle scelga il candidato sindaco (che poi dirà se sui parlamenti­ni è il caso di convergere con altre coalizioni) e, nel frattempo si dipana la matassa. Su VeneziaMur­an o - B u r a n o ormai divampa il caso di Massimilia­no Smerghetto, che ier i ha lanciato anche una petiz i o n e su Change. org arrivata a 62 sottoscriz­ioni: «Un candida to da l basso » . Già in pole nel 2015 e soppiantat­o da Martini, l’ex consiglier­e di Municipali­tà è stato designato da quattro circoli veneziani del Pd, altri due hanno indicato Emiliano Biraku e il segretario cittadino Giorgio Dodi. Che, invece, sarebbe la prima scelta del gruppo dirigente. Il fuoco amico dei circoli è cocente in un giro di mail («Se non sono ascoltati, non ha rilevanza che i circoli siano nella campagna elettorale»; «Offensivo non voler tener conto delle loro indicazion­i»). «Ai circoli sono state chieste disponibil­ità di nomi per liste comunali, municipali e di candidati presidenti, in tutto 150 persone. Non si è chiesto di votare il candidato prescelto — chiarisce Dodi — Nei circoli di terraferma l’indicazion­e è stata capita. A Venezia c’è stata un’interpreta­zione fantasiosa. Spiego: il Pd non può andare al tavolo delle trattative per le Municipali­tà con nomi chiusi. Si va con una rosa di disponibil­ità e si decide insieme agli alleati». Partita apertissim­a che si gioca sul livello di coalizione, più che circolo: i liberali puntano su Mestre, Lido Chirignago; il Pd parte dai quattro eletti nel 2015 a Venezia, Mestre, Lido e Chirignago; Venezia Verde e Progressis­ta fa notare che nel frattempo i quattro sono diventati due. Però tutti concordano che non bisogna decidere senza attendere nuovi alleati delle civiche e del M5s.

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