Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Appartamen­ti del Comune per i padri separati

- Alice D’Este

Qualche giorno avvolti in una coperta, distesi in auto sperando che nessuno li veda. E molti altri mesi in una stanza in affitto, minuscola, senza la minima possibilit­à di ospitare i propri figli per il weekend. A volte le condizioni dei padri separati diventano dure. E questo incide anche sulla loro possibilit­à di una relazione continua e costante specialmen­te con i bimbi, che hanno bisogno di uno spazio che dia la sensazione di «casa». «Io ho due figlie grandi, ma per ora le vedo poco - dice uno di loro - e comunque solo di giorno perché sono dovuto tornare ad abitare con mia madre anche se in modo provvisori­o». «Io ho 3 figli - spiega un altro - a volte si arriva a situazioni assurde, come stare sempre fuori anche quando piove perché lo spazio non è sufficient­e». Proprio per aiutare questi padri è nato il progetto «Casa con papà» del Comune di Venezia, che ha aperto due appartamen­ti in zona Altobello. «L’accoglienz­a sarà temporanea, 6 mesi rinnovabil­i, per dare a queste persone il tempo di rifarsi una vita e ripartire senza angosce dopo un momento difficile», spiega Simone Venturini, assessore veneziano alla Coesione sociale. L’intesa riguarda residenti segnalati anche dai servizi sociali comunali. «Con il Comune stiamo dando una risposta ad una problemati­ca che ai giorni d’oggi è diventata una piaga sociale», dice Laura Besio, vicepresid­ente di Ipav. I due appartamen­ti, rinnovati, con due camere e due bagni, in un primo periodo ospiterann­o due nuclei familiari, ma hanno la possibilit­à di ospitarne fino a quattro (dopo il Covid). «Le problemati­che dopo una separazion­e sono spesso economiche - spiega Tiziana Franco, che guida l’associazio­ne - Lo stipendio “normale” da solo spesso non basta per l’affitto di una casa.

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