Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il sorriso, la passione, la grinta Domani l’addio a Marina Dragotto

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E’ mancata nella notte di domenica Marina Dragotto, 51 anni. I funerali si terranno domani nella chiesa di San Giovanni e Paolo alle ore 14.30.

Fino all’ultimo giorno, Marina Dragotto ha fatto politica. A modo suo, orientando ogni azione al bene dei cittadini prima di ogni interesse personale. E con la sua competenza da urbanista, con cui si è dedicata al contesto infrastrut­turale concentran­dosi sui temi della residenza e del lavoro. La politica era la grande passione di Marina, la sua grande qualità. Marina aveva un modo diverso dagli altri; nel garbo, nelle domande e nei dubbi, nella testardagg­ine di far sintesi e mediazione, nella generosità di ascoltare, aggregare, mettersi a disposizio­ne. Nell’essere lucida, spesso critica, raramente troppo, nell’approfondi­re, ma nel capire che poi bisogna fare, esserci, altrimenti si serve a poco. Esperta di rigenerazi­one urbana, ogni città era il suo orizzonte di studio ma la capacità di leggere fenomeni italiani e internazio­nali non la distraevan­o da una prima attenzione su Venezia che lei, originaria di San Vigilio di

Marebbe, aveva scelto, vivendo alla Giudecca. Agli incarichi in Comune univa una vocazione all’impegno civico che l’aveva portata a ricoprire molti ruoli di rilievo, e, di recente, ad accettare l’impegno nella segreteria comunale del Partito Democratic­o. Nel 2015 era stata tra i promotori di Stazione Marittima, occasione di confronto sul futuro di Venezia, e lo scorso autunno aveva gestito i «Cento Tavoli» programmat­ici per la prossima campa-gna elettorale. Uno sforzo imponente, considerat­a una malattia che da anni la tormentava e che, tra pause e accelerazi­oni, vittorie e ricadute, la sfiniva senza toglierle l’entusiasmo. Uno sforzo vincente, che le assomiglia­va; ascoltare le persone, identifica­re i problemi, ipotizzare le soluzioni. Marina mancherà; mancherann­o i suoi capelli corti, la sincerità, il motto «un’ora al giorno almeno bisogna essere felici», la voglia di fare le cose in compagnia, un programma politico o una festa. Mancherà quel modo raro di essere protagonis­ta senza personalis­mi, di essere felice di fare squadra. Mancherà ai suoi amici, ai suoi interlocut­ori concordi e discordi e a chiunque abbia avuto la fortuna di incontrarn­e la gentilezza, la sensibilit­à. Ma Marina resterà. Con tanti scritti, idee, progetti, con la sua eredità di dedizione e concretezz­a, autenticit­à e gioia.

Federico Della Puppa, Elena Giacomello, Maura Manzelle, Giovanni Montanaro, Massimo Ongaro, Mara Rumiz, Giovanni Smaldone, Alberto Sonino.

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