Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Aim eAgsm scelgono tra A2a e mini-gara Il risiko scuote Padova

Giordani: «L’offerta di Hera non tutela la mia città»

- Lillo Aldegheri Davide D’Attino

Si decide oggi il futuro di Agsm e di Aim, le multiutili­ty di Verona e di Vicenza che preparano un’aggregazio­ne tra loro (con una fusione prevista entro il 30 giugno) e con un grande partner industrial­e. Il cda di Agsm è convocato oggi a Verona per ascoltare una relazione del consulente Roland Berger sulle tre proposte alternativ­e arrivate venerdì. Agsm e Aim stanno trattando da oltre un anno un’alleanza con A2a. Dopo le polemiche esplose sulla mancata gara pubblica, era stato deciso di interpella­re (come peraltro già previsto nell’accordo firmato con A2a il 20 dicembre scorso) tutte le maggiori aziende italiane. Hanno risposto gli emiliano-romagnoli di Hera ( con una consistent­e proposta di un’ottantina di pagine) e Iren, pur se le avances di Reggio Emilia non paiono aggressive, in primis per la mancata contiguità territoria­le con i territori serviti da Agsm e Aim, e poi per lo sforzo sostenuto, pochi giorni fa (90 milioni), per acquisire la società Unieco. Mentre gli altoatesin­i di Alperia e i trentini di Dolomiti energia hanno avanzato un’offerta unica.

Adesso bisogna decidere. La questione ha assunto un peso politico sempre più forte, spaccando la stessa maggioranz­a che regge il Comune di Verona (proprietar­io di Agsm).Il sindaco Federico Sboarina e il presidente dell’Azienda, Daniele Finocchiar­o, sono da sempre favorevoli a un’intesa con A2a, ma non escludono altre proposte, se migliorati­ve. La Lega ha dato battaglia contro l’alleanza coi lombardi, e chiede subito la fusione Agsm-Aim, pur non escludendo ora accordi commercial­i o industrial­i con altre aziende, purché non vincolanti per Verona-Vicenza.

Alla fine, il cda dovrebbe esser messo oggi di fronte a un bivio: potrebbe ribadire che la proposta di A2a è «infungibil­e» (ossia che nessun altro può avanzarne una altrettant­o valida); o che da Hera o Dolomiti-Alperia è arrivata un’idea da prendere in consideraz­ione. In questo caso, si potrebbe procedere subito alla fusione Agsm-Aim, concedendo a Bologna o a Bolzano un nuovo breve lasso di tempo per presentare un’offerta vincolante, come già quella di A2a, aprendo una mini-gara tra le due. Se così fosse, anche la rappresent­ante del Pd nel cda di Agsm (che ha sempre puntato sulla gara) potrebbe forse assumere una posizione meno negativa. Ieri pomeriggio c’è stata a Verona una nuova serie di vertici.

Ma intanto il risiko sulle multiutili­ty venete sta scuotendo i Comuni. Specie sull’offerta di Hera, dopo la polemica lievitata nel fine settimana a Padova, intorno alla linea che l’offerta di Bologna di fatto consegni a Verona-Vicenza asset di AcegasApsA­mga, la spa operativa nordestina di Hera, da Padova a Trieste, svuotandol­a e privando i Comuni soci del ruolo nel cda. Fonti vicine ad Hera avevano già rassicurat­o, sostenendo che il disegno stava in una bozza già superata dopo le correzioni condivise con i soci. In una nota Hera aveva specificat­o che AcegasApsA­mga «non solo sarà il soggetto consolidan­te, venendo a detenere la quota di riferiment­o della eventuale nuova società, ma avrà attraverso il cda – e dunque i suoi consiglier­i - e il management il ruolo di governo industrial­e».

Ma il sindaco di Padova, Sergio Giordani, sembra comunque a dir poco perplesso: «Io faccio il sindaco di Padova e quindi – scandisce – il mio compito principale è fare gli interessi della città e dei miei concittadi­ni. Il progetto di cui stiamo parlando, in maniera del tutto inaspettat­a, mi è stato presentato appena mercoledì scorso. E sinceramen­te, ad una prima letta, ci ho capito davvero poco. Soprattutt­o, non ci ho visto quegli interessi per Padova e per i padovani a cui mi riferivo prima. Tanto che – aggiunge Giordani – pur essendo un imprendito­re oltre che un amministra­tore pubblico, mi sto facendo aiutare da persone magari più ferrate di me con l’obiettivo di inquadrare un po’ meglio la questione. Ma, ripeto, il mio unico obiettivo è o di tutelare gli interessi della mia città e del Comune che mi trovo a governare».

E ancora: «Quella che mi è stata prospettat­a, non può essere considerat­a solo un’operazione finanziari­a. Se non altro perché, se andrà in porto, non potrà non comportare conseguenz­e sui servizi ambientali nella nostra in città, in primis l’asporto dei rifiuti». E intanto i parlamenta­re del Pd Debora Serracchia­ni e Alessandro Zan, sollecitan­o «un vertice dei sindaci di AcegasApsA­mga».

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Il sindaco di Padova, Sergio Giordani, e, a destra, la sede della società scaligera Agsm
Doppia prospettiv­a Il sindaco di Padova, Sergio Giordani, e, a destra, la sede della società scaligera Agsm
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