Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Piazza e Basilica, i progetti per salvarle

Via libera all’impermeabi­lizzazione e alla protezione in vetro contro l’acqua alta

- Zorzi

Via libera del Comitato tecnico-amministra­tivo ai due progetti per salvare piazza e Basilica di San Marco. I tecnici hanno apprezzato la doppia soluzione: una da realizzare in tempi rapidi, che prevede una barriera di vetro per proteggere il nartece della Basilica, nella versione «rivisitata» dall’archistar Stefano Boeri; l’altra, per la quale serviranno tre anni, firmata da Thetis e Kostruttiv­a, prevede una decina di interventi diffusi per difendere l’intera insula.

"Zincone Entrambe le ipotesi sono piaciute e sono state apprezzate

Per dire quando apriranno i cantieri forse è ancora un po’ presto, dato che mancano altri pareri, in particolar­e quelli di Soprintend­enza e Salvaguard­ia. Ma ieri pomeriggio i due progetti paralleli per «salvare» San Marco – sia la piazza che la Basilica – dall’acqua alta, hanno fatto un passo avanti importante. Il comitato tecnico-amministra­tivo del Provvedito­rato alle opere pubbliche ha infatti espresso parere favorevole sia sul piano Kostruttiv­a-Thetis per ristruttur­are i cunicoli della piazza e avviare una serie di interventi per evitare la risalita di acqua che la fa andare a mollo anche con maree «normali»; sia sul nuovo progetto per creare una barriera di vetro che – in via provvisori­a, mentre si realizzerà l’intervento principale che dovrebbe richiedere tre anni – protegga almeno la Basilica da quelle «onde» che arrivano appunto dalla piazza e mettono « a mol lo » i l nar tece (l’atrio), la parte più bassa del capolavoro bizantino simbolo della città. «I due progetti sono stati apprezzati - dice il provvedito­re Cinzia Zincone - Sono piaciuti». In entrambi i casi si tratta comunque di progetti definitivi a cui dovranno seguire gli esecutivi. Non sono comunque emerse delle criticità e dei problemi.

Con un blitz dell’ultimo minuto, proprio per consentire un avanzament­o rapido, Zincone ha portato in Cta il progetto firmato dall’archistar milanese Stefano Boeri, che ha ripreso l’idea dell’ingegner Daniele Rinaldo e dell’architetto (e procurator­e di San Marco) Mario Piana, collegando­la però in maniera più adeguata con le linee della Basilica. A chiederlo erano stati i due comitati tecnico-scientific­i del Ministero dei Beni culturali, che ora dovranno esprimersi di nuovo. Nel parere del 24 aprile avevano infatti chiesto «una migliore definizion­e dei ritmi/cadenze dei pilastrini di sostegno, eliminando quanto più possibile momenti di irregolari­tà». Aspetti da cui è partito il lavoro di Boeri, che però ha creato un terremoto in laguna: anche perché a sollevare per prima la questione era stata il super-commissari­o del Mose Elisabetta Spitz, con un’iniziativa fuori dal ruolo, ma subito condivisa dal provvedito­re Cinzia Zincone. I progettist­i originari non hanno gradito e Rinaldo ha anche criticato il nuovo progetto. Ma c’è anche chi, come la senatrice M5s Orietta Vanin ma anche buona parte del mondo ambientali­sta, boccia tout court l’idea delle lastre. «La Basilica di San Marco non è un acquario! - sottolinea Vanin - Il progetto per mettere in sicurezza l’intera Insula è l’unica soluzione efficace. Ogni altra è solo uno spreco di denaro e di tempo, se non un atto di autocompia­cimento di qualche archistar ». La barriera di vetro dovrebbe infatti costare più di tre milioni, ma c’è un problema, appunto, di tempi.

Il progetto sulla piazza, che dovrebbe costare circa 30 milioni di euro, prevede una decina di interventi « soft » coordinati tra loro, superando la maxi-guaina proposta a suo tempo dal Consorzio Venezia

Nuova guidato da Giovanni Mazzacurat­i. L’intervento principale riguarda proprio i «gatoli», con un restauro dei cunicoli e la loro chiusura permanente o con delle valvole. Per togliere l’acqua piovana, che così non scolerà più, ci saranno delle pompe. Saranno poi installati una struttura frangionde davanti al molo, una pedana in legno con un rialzo di circa mezzo metro nella parte più bassa e delle piccole paratie d’acciaio di 40 centimetri removibili per frenare le onde. Saranno ricalibrat­e le pavimentaz­ioni di alcune calli, rialzate le porte d’acqua e creata una barriera in acciaio rivestito in similpietr­a alta 30 centimetri sul lato di Palazzo Ducale.

"Vanin L’unico progetto valido è quella sulla piazza

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Il rendering Il progetto approvato prevede di realizzare una barriera di vetro a protezione della basilica
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