Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
M9, la rivoluzione di Bugliesi «Oltre i suoi muri, nel territorio»
Fondazione di Venezia, il programma del presidente. I Tre Oci non sarà venduta
VENEZIA I conti da sistemare, un museo da rendere più ammiccante per il pubblico, il patrimonio da valorizzare e una riorganizzazione del lavoro da progettare. Tra i tanti buoni propositi di rilancio, anche una certezza: i Tre Oci non sarà venduta. «Non vedo asset diversi dall’attuale per la Casa», ha detto il neopresidente della Fondazione di Venezia Michele Bugliesi in occasione della sua prima uscita pubblica dopo la nomina di giovedì scorso. Il rettore (uscente) di Ca’ Foscari, ieri, nella sede storica della Fondazione, con vista su rio Novo, ha illustrato i capisaldi del suo programma di lavoro, riassunto in poche parole chiave: «Apertura, accountability (responsabilità nella gestione, ndr) e autorevolezza». E tutte tre sono applicabili all’M9, i cui conti non navigavano già prima del lockdown in buone acque, e per cui è in arrivo una piccola rivoluzione.
«Il museo deve andare oltre il contenitore, cercare interlocuzioni nel territorio e a livello internazionale – l’idea di Bugliesi - c’è già il M9 Children ma tutte le realtà museali propongono percorsi formativi per la comunità, dai senior citizen agli universitari, il museo non deve sostituire gli enti di formazione ma ci può collaborare». E ancora, «va iniettata innovazione non solo nei contenuti, andrebbe reso più fluido il percorso di visita, che oggi non lo è, e va efficientata la gestione». Il museo del 900 di Mestre è, da un lato, la punta di diamante ma rappresenta anche il tallone d’Achille della Fondazione «che sta bene – ha sottolineato il neopresidente – eredito qualche problema ma risolvibile». A breve, dunque, saranno introdotti cambiamenti nel distretto commerciale e negli spazi espositivi, a partire dal management: Tommaso Santini dovrebbe infatti diventare
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nella foto, Pattaro/ Vision)
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● l’ad della struttura al posto di Edmondo Pasquetti, oggi consigliere delegato per la promozione del distretto commerciale e di Stefano Augusto Sernia, ad di Polymnia che resterebbe nel ruolo di segretario generale della Fondazione. Mentre per Emanuela Bassetti, attuale presidente di Civita Tre Venezie, potrebbe essere in arrivo una posizione di consulente del presidente stesso. «Il riparto delle funzioni è troppo sbilanciato sul distretto rispetto al museo – ha continuato Bugliesi – e c’è un problema di efficienza per la scarsa specializzazione delle unità operative». L’obiettivo è di arrivare al primo bilancio utile – «Magari già dal prossimo» – con un piano di lavoro specifico per il suo rilancio e risanamento.
La Fondazione non è tuttavia solo l’M9 e il suo nuovo presidente ha deciso di renderla sempre più «glocal», aperta cioè al territorio metropolitano dove è cresciuta e al contempo alla dimensione internazionale. Sul fronte economico (l’accountability, appunto) si parla di puntare al recupero di fondi europei - «Vanno incrementati, siamo sotto la media delle fondazioni» - per poter essere più autorevoli nel mondo della cultura e dell’innovazione e investire in progetti sociali. «I temi centrali da affrontare sono il clima, le trasformazioni sociali e tecnologiche e le loro ricadute sul welfare», ha spiegato il presidente. E se l’urgenza è sistemare «i problemi ereditati», il percorso della gestione targata Bugliesi per risolverli passa dalla razionalizzazione del patrimonio. In che termini, però, non è ancora chiaro: «Prima delle dismissioni va valorizzato, altrimenti gli asset si svendono».
Sicuramente, sarà rivisto il ruolo della sede storica, per
Nomine Santini sarà ad di M9, Bassetti consulente del presidente
cui già in passato si era pensato a una parziale cessione degli spazi. «La Fondazione ha bisogno di una sede in centro storico – ha detto – ma nulla è per sempre: questa sede può essere valorizzata». In generale, durante il suo mandato il neopresidente vuole puntare a tutto tondo sulle collaborazioni e sul miglioramento della gestione per dare appunto respiro e gambe agli investimenti. «La Fondazione deve saper dare un suo contributo – ha concluso – il compito che mi aspetta non è semplice ma è affascinante, richiede entusiasmo, energia, concretezza. Ringrazio Giampietro Brunello per il lavoro svolto e Paolo Costa (l’altro candidato, ndr). In vista, infine, una possibile collaborazione tra M9 e la Science gallery, ideata e pensata a Ca’ Foscari proprio dal rettore-neopresidente.