Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Aiuti, M5S fa i conti «Oltre un miliardo»
VENEZIA Prestiti per oltre un miliardo alle pmi, poi fondi per la cassa in deroga, il bonus baby sitter, il reddito di emergenza che si aggiunge a quello di cittadinanza e gli zeri che si moltiplicano. Sono i conti del M5s che ha regionalizzato gli aiuti per far capire che il governo, nonostante le polemiche, ha portato sul territorio somme importanti.
VENEZIA Oltre un miliardo per le piccole e medie imprese, 402 milioni per gli autonomi e gli stagionali, poco meno di 18 milioni per il bonus baby sitter. E poi la cassa integrazione per 126 mila lavoratori, il Reddito di cittadinanza per 32 mila famiglie mentre altre 12 mila hanno chiesto di poter accedere al Reddito di emergenza. È l’impatto in Veneto delle misure straordinarie messe in campo dal governo per rimediare all’emergenza economica provocata dall’epidemia di coronavirus.
A metterle in fila, la senatrice vicentina del Movimento 5 Stelle Barbara Guidolin, componente della commissione Lavoro di Palazzo Madama: «Si tratta di molteplici strumenti a tutela di famiglie, imprese e lavoratori, con l’obiettivo di mettere in sicurezza il sistema Paese e non lasciare nessuno indietro - spiega -. Con il Reddito di emergenza abbiamo allargato le maglie del Reddito di cittadinanza, per aiutare chi si è ritrovato in difficoltà e non ha avuto accesso alle prestazioni del Cura Italia. Il Reddito di cittadinanza, invece, ha avuto il merito di fare da scudo alla crisi, non a caso a maggio c’è stato un aumento del 18% delle richieste rispetto a gennaio 2020. Se non l’avessimo introdotto il peso della crisi sarebbe stato assai più doloroso».
Nello specifico: stando agli ultimi dati disponibili dell’Inps, in Veneto 25.762 famiglie percepiscono oggi il Reddito di cittadinanza (59.395 le persone complessivamente coinvolte tra genitori e figli) per un importo medio mensile di 474 euro. La Pensione di cittadinanza (identica misura ma rivolta a chi non lavora più) va invece a 6.754 famiglie per un importo medio 200 euro (in Italia, tra Reddito e Pensione, l’aiuto va a 1 milione 171 mila famiglie). Padova, Verona e Venezia sono le province con il maggior numero di richieste accolte. Il Reddito di emergenza, che prevede contributi da 400 a 840 euro per un massimo di due mesi per chi ha un Isee sotto i 15 mila euro, è invece partito dal primo giugno (il termine per le domande è il 31 luglio) e ad oggi in Veneto ne hanno fatto richiesta 11.820 persone. (1.752 già pagate dall’Inps).
Numeri che danno l’idea di come la crisi stia colpendo duro anche a Nordest.
Capitolo ripartenza: la cassa integrazione, che dovrebbe consentire alle aziende di superare i mari agitati della crisi, ha visto queste ultime presentare 41.754 domande di accesso all’ammortizzatore sociale; 37.706 sono state accolte per una platea di 126.537 lavoratori beneficiari. La grave impasse iniziale, provocata dall’imbuto venutosi a creare all’Inps, pare sia stata superata da quando, il 18 giugno scorso, il ministro per il Lavoro Nunzia Catalfo ha deciso che la cassa sia pagata direttamente dall’istituto previdenziale. L’aiuto transitorio alle Partite Iva (bonus di 600 euro per marzo e aprile, più maggio ma senza gli automatismi dei due mesi precedenti) ha coinvolto invece 334.928 tra collaboratori, liberi professionisti, stagionali del turismo e dell’agricoltura e lavoratori dello spettacolo (268 mila gli avvocati, i commercialisti, gli architetti, gli ingegneri e gli altri iscritti agli ordini).
Infine, il Fondo di garanzia per le piccole imprese, relativo alle operazioni fino a 30 mila euro: secondo i dati del Mise, al 19 giugno per il Veneto sono stati stanziati 1 miliardo e 10 milioni per 48.728 imprese, per un importo medio tra 20 e 21 mila euro.
«Si tratta di prestiti garantiti al 100% dallo Stato - conclude Guidolin -. È un’iniezione di liquidità importante, che punta a ristorare artigiani, commercianti, ristoratori, operatori del turismo e tutti i titolari delle attività economiche colpite dal lockdown. L’auspicio è che questa mole di risorse possa far ripartire il Veneto e il Paese».
"Guidolin Senza il reddito di cittadinanza la crisi sarebbe molto più dolorosa
"L’auspicio è che questa forte iniezione di liquidità aiuti le imprese a ripartire