Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Elisa, la morte a duemila metri

Escursione con famiglia in valle Aurina: marito e figli sono tornati a casa, Elisa ha voluto proseguire

- Citter

CASALE SUL SILE (TREVISO) Una vacanza immersa nella natura che amava e ritraeva in splendide foto. Questo dovevano essere per Elisa Montanucci, bancaria 40enne di Casale Sul Sile nel Trevigiano, i giorni trascorsi in Valle Aurina in Alto Adige, insieme al marito e ai due figli. La vacanza si è trasformat­a in tragedia nel pomeriggio di martedì, quando la donna è precipitat­a in un canalone a circa 2400 metri di quota e ha perso la vita. Un volo di oltre 50 metri al quale nessuno ha assistito, perché aveva deciso di proseguire l’escursione da sola, salendo sul sentiero che porta al lago di Gries.

Insieme al marito, Fabio Boscolo, e ai figli di dieci e otto anni, Elisa Montanucci era arrivata in Valle Aurina sabato scorso. Martedì la famiglia aveva deciso di salire verso il lago di Gries ma, a un certo punto della giornata, secondo quanto raccontato dal marito, i piccoli erano troppo stanchi per continuare e la coppia si è divisa.

Fabio Boscolo è rientrato in albergo con i figli mentre la moglie ha proseguito. Cosa sia poi successo alla donna resta, per ora, un mistero. Il marito ha dato l’allarme quando, nel tardo pomeriggio, la moglie non era ancora rientrata. L’ultimo contatto era stato intorno alle 16, attraverso la chat di WhatsApp: da quel momento, il telefono cellulare di Elisa Montanucci ha squillato a vuoto.

Verso le 18 sono scattate le ricerche, con gli uomini del soccorso alpino e l’ausilio aereo dell’Aiut Alpin Dolomites. Sono stati battuti tutti i sentieri, interrogat­i altri escursioni­sti ma a portare i soccorrito­ri da Elisa è stato il segnale del telefono cellulare con il geolocaliz­zatore. Al secondo volo di ricognizio­ne, alle 20.30, il corpo della vittima è stato individuat­o nel canalone.

I medici del soccorso sono stati calati con un verricello, ma per bancaria di Casale non c’era più nulla da fare. Ora spetterà ai carabinier­i di Cadipietra provare a capire cosa sia successo e perché la donna sia precipitat­a per oltre 50 metri. Non ci saranno comunque inchieste: la procura di Bolzano ha già restituito la salma alla famiglia. Per ora, c’è solo il dolore immenso provocato dalla morte.

Elisa Montanucci era originaria di Umbertide, Umbria, dove ancora vivono i genitori e i fratelli. In Veneto era arrivata per amore. Dopo un periodo trascorso in Spagna e a Milano, aveva conosciuto Boscolo, titolare di un negozio di pesca sportiva a Preganziol, e con lui si era trasferita a Casale sul Sile. Laureata in matematica, aveva lavorato nella filiale della Banca Popolare di Verona in centro storico a Treviso, per poi passare alla collegata Banca Aletti, come assistant private banker per le filiali di Treviso e Mestre. Persona molto colta e dall’animo creativo, amava condivider­e le sue fotografie sul suo profilo instagram «madame_lizzie» dove si trovano moltissimi dei suoi scatti durante i viaggi, a casa o assieme al suo amato gatto Eddie e al cane. Immagini che spesso accompagna­va da citazioni o strofe di poesie e canzoni. Lo aveva fatto appena due giorni fa: a commento di un meraviglio­so orizzonte del Lago di Neves aveva scritto: «Donna che non sente dolore quando il freddo le arriva al cuore», citando «Donna» di Mia Martini. Poi alcuni versi dall’Infinito di Leopardi, a testimonia­nza della sensibilit­à letteraria.

Era, Elisa Montanucci, soprattutt­o una mamma dedicata ai suoi bambini, che seguiva in ogni cosa, anche sui campi

"Un’amica/1 Adorava i figli, cui ha trasmesso la passione per musica e sport

Un’amica/2 Era una persona speciale, colta, sensibile e disponibil­e

da rugby dove il più piccolo giocava: «È una giornata tristissim­a per tutti noi – dice Valter Meneghetti, presidente dell’Asd Rugby Dopla Casale -. Elisa era sempre presente anche come volontaria quando c’erano tornei ed eventi. Siamo addolorati per i suoi figli». Proprio ai piccoli della scomparsa pensa ora Laura Battistell­a, responsabi­le del minirugby, ex collega e amica di Elisa: «Adorava i suoi bambini e aveva trasmesso loro la passione per la musica e lo sport. Nonostante gli impegni riusciva a seguirli in tutte le attività. Era una persona speciale, colta e sensibile, sempre disponibil­e. Non riesco a credere a quello che è successo e al modo in cui è successo. Purtroppo non si saprà mai com’è andata. Ci resterà solo la sua pesantissi­ma assenza».

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 ??  ?? Veneta adottiva Elisa Montanucci, 40 anni, era nata e cresciuta nelle Marche, a Umbertide. Il Veneto era diventato la sua casa per amore, avendo deciso di seguire il marito, trevigiano di Preganziol.
Veneta adottiva Elisa Montanucci, 40 anni, era nata e cresciuta nelle Marche, a Umbertide. Il Veneto era diventato la sua casa per amore, avendo deciso di seguire il marito, trevigiano di Preganziol.

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