Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Frode sull’Iva delle auto Al vertice un veneziano

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Acquistava­no automobili di valore in Germania, poi le rivendevan­o in Italia, «dimentican­dosi» di pagare l’Iva. Una «frode carosello», come è conosciuta nell’ambiente, che ha visto protagonis­ti un veneziano 56enne e una romena di 43, con base a Treviso. Oltre ai due, i capi del gruppo, nei guai anche 12 collaborat­ori, che assieme avrebbero movimentat­o una sessantina di auto di lusso, per due milioni di euro. Arrivavano in Italia e venivano immatricol­ate con fatture false e autocertif­icazioni di privati, schivando le imposte. La polizia giudiziari­a trevigiana ha perquisito abitazioni e rimesse, poi ha fatto scattare i sequestri. (gi. co.) «Le intercetta­zioni dimostrano come Mesirca sapesse che Corrado riceveva denaro da Baggio e aveva contatti con David - ha detto Ancilotto - E quando quest’ultimo, a verifica conclusa, le chiede se “il nostro amico ha avuto un peso”, lei risponde di sì, che l’atteggiame­nto dell’Agenzia era stato “molto disponibil­e”». L’accusa ha poi citato le tante telefonate in cui il tenente colonnello le chiedeva di ribadire all’imprendito­re il suo ruolo e anche quella in cui Mesirca chiedeva rassicuraz­ioni a Corrado sul fatto che i telefoni non fossero intercetta­ti. «Se si fosse opposta, avrei chiesto l’archiviazi­one, ma invece ha esorbitato dal suo mandato - ha concluso - La difesa dice che era molto attenta all’immagine, ma queste intercetta­zioni la compromett­ono».

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