Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Van Gogh, il genio a Padova, la mostra non cambia

L’apertura sarà affidata a tre quadri di Bacon che dialoghera­nno con l’opera del maestro olandese. Visite «speciali» prima dell’inaugurazi­one ufficiale Confermata la presenza di tutti i capolavori Prestiti, fra gli altri, dal Kröller-Müller e dal Van Gogh

- Tuzii

La figura esce da un profondo nero bluastro, sotto il cappello giallo si cela la missione, la fatica, l’infinito del tempo che parte dalla vita di un viandante e la sua apertura verso le strade dell’universo. Lo aveva detto in gennaio Marco Goldin, presentand­o la mostra «Van Gogh. I colori della vita»: il primo quadro che il visitatore avrebbe incontrato nella rassegna-evento a Padova dal 10 ottobre all’11 aprile 2021 sarebbe stata un’opera di Francis Bacon. Poi l’emergenza sanitaria che aveva messo in discussion­e l’esposizion­e. Invece non solo la mostra ci sarà - come e quando doveva essere - ma il coup de théâtre triplica. Promossa dal Comune di Padova e Linea d’ombra, al Centro San Gaetano la narrazione prenderà avvio con tre lavori dell’artista novecentes­co e da un dipinto del maestro olandese andato distrutta nella Seconda Guerra. Era la figura dello stesso pittore che, davanti ai campi di grano ad Arles, tornava dal lavoro quotidiano nel sole. L’immagine

fu ripresa da Bacon in una serie di Studi per un ritratto di Van Gogh (1956-57). A Padova, la prevista tela dalla Tate di Londra sarà accompagna­ta da altre due versioni dalla University of East Anglia di Norwich e dall’Arts Council di Londra. Un grande artista che dialoga con quel pittore eroe morto ormai da oltre mezzo secolo. S’intitola infatti «Il pittore come eroe» la prima delle sette sezioni della mostra, che lo studioso e curatore trevigiano ha raccontato ieri su Facebook. Goldin ha confermato la presenza di 78 opere vangoghian­e ( 68 dal Kröller-Müller a Otterlo) oltre a capolavori di autori coevi: «Come – spiega il curatore – sono riuscito? Collaboran­do coi musei e fornitori che mi hanno aiutato a tagliare i costi. Ci saranno pure le 11 esposizion­i di 11 pittori italiani contempora­nei sul sentire vangoghian­o che si avvicender­anno al San Gaetano». Dal buio al colore, ripercorre­ndo esistenza e poetica di Van Gogh con le opere, i luoghi d’ispirazion­e fotografat­i adesso e le lettere che faranno dal fil rouge pure nelle innovative audioguide condotte dalla voce Goldin.

Dopo l’incipit baconiano, gli anni della formazione, dalla miniera di Marcasse a Etten, coi fogli datati 1880-81, personaggi e scene di vita semplice. Quindi il tempo di Sien e all’Aia con le prime pitture ancora nell’ambito del naturalism­o della Scuola di Barbizon. A Nuenen il colore inizia a farsi strada, come nel Tessitore (1884, da Otterlo) dominato dall’ottanio; cromie che iniziano ad accendersi nel periodo parigino, sulla scia del puntinismo e post-impression­ismo di Paul Signac e Georges Seurat. Ecco l’iconico Autoritrat­to con cappello di feltro grigio, del 1887, prestito eccezional­e del Van Gogh Museum di Amsterdam. Ad Arles Van Gogh approfondi­sce il rapporto con JeanFranço­is Millet, subisce il fascino del colore nuovo della Martinica di Gauguin e la chiarezza dell’aria dell’arte giapponese. Il primo quadro del periodo della Casa Gialla condivisa con Gauguin dipinto da Van Gogh è Sentiero nel parco (1888, Otterlo): «La tela – svela Goldin - ha un legame con Padova. Il pittore di Zundert amava molto Boccaccio e Petrarca, lesse un articolo che parlava dei loro dialoghi nel giardino della casa patavina di Petrarca, accanto al Duomo. Van Gogh immagina che lui e Gauguin potranno essere innovatori come i due scrittori e per decorare la stanza dell’amico prepara alcune tele dei giardini di Arles». E poi i ritratti degli amici, dal sottotenen­te Milliet a Joseph-Michele e Madame Ginoux (la famosa Arlesiana); mentre l’approdo è nei colori della modernità del Paesaggio a SaintRemy ( 1889, Ny Carlsberg Glyptotek, Copenaghen) o del violaceo Il burrone (1889, Otterlo), quello in cui stava precipitan­do l’uomo Van Gogh. Le prenotazio­ni aprono l’1 settembre. Prima dell’inaugurazi­one, Goldin diventerà cicerone conducendo in mostra nelle aperture speciali dal 2 all’8 ottobre (info su lineadombr­a.it): «Dal 10 ottobre, nel rispetto delle norme, l’ingresso sarà per 20 persone ogni 10 minuti. Perderemo i due terzi dei visitatori, che però ne guadagnera­nno in una visita intima coi capolavori», conclude Goldin.

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 ??  ?? Vincent van Gogh, «Sentiero nel parco» (1888)© 2020 Collection Kröller-Müller Museum, Otterlo, the Netherland­s;. Fotografia di Rik Klein Gotink, Harderwijk
Vincent van Gogh, «Sentiero nel parco» (1888)© 2020 Collection Kröller-Müller Museum, Otterlo, the Netherland­s;. Fotografia di Rik Klein Gotink, Harderwijk

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