Passeggeri Alilaguna a terra: caos per Murano

VENEZIA C’era chi doveva aprire il negozio o la vetreria, chi doveva prendere servizio nella farmacia dell’isola: peccato che a bordo della barca Alilaguna in partenza da Tessera per Murano alle 7.10 non c’era posto per tutti. E la corsa successiva sarebbe partita dopo 1 ora a causa del taglio del servizio. Ieri mattina è esplosa la protesta dei pendolari: dato che il mezzo ha lasciato a terra alcuni lavoratori, chi era a bordo per solidarietà ha deciso di scendere. Poi sotto gli occhi di polizia e carabinieri la situazione alle 9 è rientrata alla normalità. C’è chi ha dovuto pagarsi un taxi acqueo per non tardare al lavoro. Il nodo è la mancata introduzione della linea rossa Alilaguna e il passaggio della linea blu a cadenza oraria. «Lavoratori, pendolari non possono raggiungere il posto di lavoro a causa dell’incapacità di chi è al timone di questa difficile città — dice Marco Gasparinetti del G25A — Il trasporto pubblico di linea sta dimostrando una grave e sorda incapacità facendo così rischiare un’ulteriore mazzata all’economia locale. I negozi sono chiusi, l’isola è deserta, mancano i collegamenti». Il Pd chiede un rinforzo almeno negli orari di punta. «Da tempo — sottolinea Alessandro Galatioto del Pd di Murano — segnaliamo come la riduzione delle corse sia penalizzante per i cittadini e in particolare per i lavoratori pendolari». Aggiunge il segretario dem Giorgio Dodi: «Quando un’amministrazione ignora le esigenze dei suoi cittadini, oltre al disagio c’è il rischio che si creino anche problemi di ordine pubblico, com’è avvenuto oggi a Tessera». Sulla linea rossa però poche speranze. «E’ impensabile introdurla finché la condizione economica è questa, non ci sarebbero le condizioni nemmeno per la linea blu», dice Fabio Sacco presidente di Alilaguna. Murano si è mobilitata: la petizione ha raccolto 500 firme e domenica al ponte Donà alle Fondamente Nove ci sarà un flash mob contro la gestione del trasporto pubblico. (e. lor.)