Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il centrosinistra: «Impossibile raccogliere in tempo le firme»
VENEZIA «Se serve, li aiutiamo noi» aveva sorriso il governatore Luca Zaia qualche settimana fa, mettendo i militanti della Lega a disposizione. Pd, +Europa, Europa Verde e Volt ci trovano però poco da ridere e ieri hanno espresso in una nota congiunta tutta la loro preoccupazione e contrarietà «verso i modi e i tempi con cui si svolgeranno le elezioni in Veneto». Il motivo? «La necessità della raccolta delle firme durante il mese di agosto e la dilagante predominanza mediatica del presidente della Regione, in campagna elettorale giornaliera dalla postazione emergenza Covid19 di Marghera», che a detta dei vertici dei quattro partiti, «ci pongono di fronte a una deriva che minaccia lo Stato di diritto e le basilari regole democratiche per l’espressione del voto». Va detto che il problema era già stato posto da Rifondazione, con riferimento al voto a luglio chiesto a gran voce proprio da Zaia. Ora le urne sono slittate a settembre e il parlamento, proprio perché conscio delle difficoltà, ha ridotto a un terzo il numero di firme necessario per presentare le liste. Ma non basta: «Nel Veneto di tratta sempre di oltre 5 mila firme da raccogliere in un momento di emergenza sanitaria con restrizioni gravose».