Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Agsm-Aim, ultima chiamata per salvare la fusione a due Domani nuovo cda decisivo
VERONA (l.a.) «Perplessità tecnico-amministrative», ma anche «profili evidenti di illegittimità». Questi i motivi per cui i due consiglieri di maggioranza di Agsm hanno stoppato, l’altro ieri, l’aggregazione con Aim e poi con un partner industriale. Domani, lo stesso CdA punterà a salvare almeno la fusione tra Agsm e Aim, di proprietà dei Comuni di Verona e di Vicenza, che dovrebbe passare. Francesca Vanzo (in cda per la Lega) afferma di essere favorevole a un progetto di aggregazione ma «venerdì la proposta includeva il prosieguo dell’individuazione del terzo partner industriale, con un percorso che ha destato perplessità tecnico-amministrative». Più aspramente, il vicepresidente di Agsm, Mirco Caliari (Verona Domani), ricorda di avere «espresso subito forti perplessità per una procedura che presentava evidenti profili di illegittimità, specie sulla ‘infungibilità’
della proposta di A2a. Vi sono dubbi palesi – aggiunge Caliari - sollevati dal nostro Organismo di vigilanza su cui il cda non è mai stato messo nelle condizioni di esprimersi. Esiste una procedura aperta dall’Anac. E sono convinto che una indagine di mercato non possa essere postuma rispetto alla posizione di indubbio vantaggio di A2a». Anche Caliari si dice comunque favorevole all’aggregazione Agsm-Aim. Diversa l’opinione del sindaco, Federico Sboarina. «Io e il sindaco di Vicenza Francesco Rucco – ha ribadito ieri – abbiamo firmato un protocollo d’intesa a gennaio 2019, mentre le aggregazioni di Agsm erano inserite nel mio programma elettorale, approvato da tutti i partiti del centrodestra».
Proprio domani scade il termine per portare a termine la fusione Verona-Vicenza utilizzando i dati (dei bilanci 2019) usati finora per le trattative. Sboarina auspica che domani si concluda questa fusione. E aggiunge che «in questo modo, dopo 13 anni di lungaggini ed attese, il sindaco, se ce la farà, porterà a casa un risultato importantissimo per la città, per i lavoratori e per tutta l’economia veronese». L’ipotesi sul tavolo, domani a mezzogiorno, sarà di una fusione «a due», una società Agsm-Aim con sede a Verona, presidenza veronese, consigliere delegato scelto da Verona ma «gradito» a Vicenza e con un concambio pari a 61,2% per Verona e 38,8% per Vicenza. Voterà contro la rappresentante del Pd, Stefania Sartori.