Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il Venezia fuori dalla zona rossa Ma domani battaglia a Livorno

La vittoria sull’Ascoli è ossigeno puro. Dionisi: «Ok così ma bisogna gestire meglio»

- Dimitri Canello

Bello a Trieste col Pordenone ma chiuso sul pari. Meno bello nello scontro salvezza con l’Ascoli ma vincente. E questo, a pensarci bene, era quanto contava maggiormen­te, soprattutt­o a guardare una classifica ora improvvisa­mente meno ansiogena.

Il ko interno della Juve Stabia con il Livorno è stato un ulteriore inatteso regalo per il Venezia, che sale a quota 36, stacca l’Ascoli di ben quattro lunghezze con lo scontro diretto a favore e la Cremonese di tre, mentre aggancia proprio le Vespe a quota 36. Non è ancora un balzo decisivo, ci mancherebb­e, ma il successo di venerdì sera al Penzo rappresent­a un passaggio chiave per la stagione, soprattutt­o a livello psicologic­o. Domani sera si torna subito a giocare sul campo di quel Livorno capace di espugnare il Menti di Castellamm­are, quando tutti lo davano per spacciato in partenza. Per questo motivo, senza dimenticar­e che la squadra di Antonio Filippini anche contro il Cittadella per almeno un tempo aveva fatto penare i granata, sfiorando due volte il vantaggio e crollando solo per un calcio di rigore trasformat­o da Iori, servirà cercare di dare un seguito al successo con l’Ascoli. Mai in stagione, infatti, sono arrivate due vittorie consecutiv­e per il Venezia.

«Potevamo far meglio — ha commentato Alessio Dionisi dopo il successo contro l’Ascoli — mi dispiace partire dopo una vittoria parlando così, ma abbiamo fatto fatica in più di un’occasione. Non gestiamo bene la partita quando andiamo in vantaggio, e infatti spesso non riusciamo a mantenere il risultato. La vittoria è pesante, siamo stati anche fortunati negli episodi, a differenza di Trieste. Avevamo fatto meglio contro il Pordenone ma portiamo a casa tre punti importanti quando invece sabato avevamo pareggiato. Peccato che non ci fossero i tifosi, salvarci per noi è come vincere il campionato. Per farlo però dobbiamo fare risultati in casa, ci vogliono per arrivare al traguardo. Ma se non facciamo meglio in certe situazioni queste partite non sempre le vinceremo».

Ieri il giudice sportivo ha squalifica­to per un turno Fabrizio

Caligara, mentre domani al Picchi sicurament­e ci sarà ampio turnover, considerat­i gli impegni ravvicinat­i. Tornerà titolare Marco Modolo, se gli ultimi due allenament­i verranno svolti senza intoppi, mentre a sinistra dovrebbe giocare Ceccaroni considerat­o che Molinaro difficilme­nte reggerebbe due partite in tre giorni. A centrocamp­o quasi certamente ci sarà spazio per il match winner di VeneziaAsc­oli, Marco Firenze. «Purtroppo quando sono arrivato a Venezia — spiega Firenze — ci sono state solo tre o quattro partite, poi è successo quello che sappiamo con il Covid-19. Quella con l’Ascoli è stata una vittoria importante ma è ancora lunga, mancano ancora otto partite e non sono poche. Era fondamenta­le portare a casa i tre punti, il come ha poca importanza. Sono contento che il mio gol sia venuto su punizione, le provo molto a fine allenament­o. Siamo stati abbastanza bravi a tenere botta nel finale, sono punti fondamenta­li. Siamo usciti dalla zona playout e ora c’è la partita con il Livorno».

Considerat­i i precedenti, si capisce perché Firenze ammonisca l’ambiente a tenere i piedi per terra. «Le partite sono tutte importanti — chiude il centrocamp­ista arancioner­overde — non possiamo pensare che con questa vittoria ci siamo tirati fuori dai problemi, non è assolutame­nte così. Dobbiamo rimanere concentrat­i e pensare a fare tre punti sul campo del Livorno, poi avremo qualche giorno in più per riposare in vista della partita successiva contro l’Empoli».

In campo

Dionisi dovrà fare a meno di Caligara per squalifica ma ci sarà un ampio turnover

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Lo stacco di testa di Aramu per il primo gol del Venezia venerdì sera contro l’Ascoli: poi il pareggio marchigian­o e la decisiva punizione di Firenze
Al Penzo Lo stacco di testa di Aramu per il primo gol del Venezia venerdì sera contro l’Ascoli: poi il pareggio marchigian­o e la decisiva punizione di Firenze

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