Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Infrastrut­ture e reti: i nostri punti deboli»

- Favero

VENEZIA «Saremo pure una locomotiva economica ma è una locomotiva a vapore » sbotta il presidente di Confindust­ria agli Innovation Days del Sole 24 ore. Il j’accuse di Carraro ha per oggetto due vulnus pericolosi: le infrastrut­ture e la copertura internet.

VENEZIA «Saremo pure una locomotiva economica ma è una locomotiva a vapore» e per due ordini di ragioni. La prima perché in quanto a infrastrut­ture, comprese quelle dei trasporti, nel Nordest l’Alta velocità non c’è dato che si ferma a Brescia. La seconda riguarda i numeri. «Se siamo il secondo paese manifattur­iero d’Europa il distacco con il primo è molto ampio». Lo ha detto ieri il presidente di Confindust­ria Veneto, Enrico Carraro, intervenen­do ad un evento online del ciclo «Innovation Days» del Sole 24 Ore dedicato alla ripartenza del Veneto. E la fragilità infrastrut­turale non si ferma a strade, porti e ferrovie ma riguarda anche le reti per lo scambio dei dati. «Il ricorso allo smart working nella mia azienda non sempre è stato possibile, ci sono aree in cui i miei collaborat­ori non avevano la banda sufficient­e per poter svolgere adeguatame­nte il loro lavoro. Parlando poi di altre carenze – ha aggiunto Carraro – non possiamo non vedere quelle della formazione e, in particolar­e, rispetto all’area tecnica». Rispondend­o quindi ad una domanda sulle filiere, il leader di Confindust­ria Veneto ha riconosciu­to quanto queste, connettend­o le abilità di migliaia di imprese di dimensione anche artigiana, rappresent­ino una ricchezza. «Ma le filiere devono avere a capo grandi player mentre noi i big li abbiamo persi e siamo diventati una terra di ottimi componenti­sti ma per case internazio­nali». Il Fondo salvaStati, infine. «Tutto quanto sia utile a crescere va accolto – chiude Carraro – purché non siano risorse a pioggia ma indirizzat­e a settori strategici». Alla tavola rotonda ha portato il suo contributo anche Maria Cristina Piovesana, presidente di Assindustr­ia Venetocent­ro cheinterce­tta fra i principali driver per il riavvio della macchina produttiva «Industria 4.0». Digitalizz­azione a tutti i livelli possibili, dunque, supportata da «un sistema di incentivi che orienti la transizion­e». Dal Governo, in ogni caso, devono giungere altri provvedime­nti «in direzione della semplifica­zione amministra­tiva e in tema di leva fiscale. Il tutto avendo sempre presente la centralità di questioni quali la decarboniz­zazione, la transizion­e energetica e l’uso sostenibil­e del suolo».

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