Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Dischi ma di vinile «Un punto di ritrovo se il virus “molla”»

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MESTRE Il vinile è immortale. L’iconico disco ha resistito per decenni a cassette, cd, e streaming. Per Marco Mazzolin, 30enne di Marcon, può battere anche il virus: ha aperto il suo negozio di dischi, «Spazio 432hz», il 20 maggio scorso, due giorni dopo la fine del confinamen­to. «Dovevo aprire a inizio marzo, sono rimasto bloccato per tutto il lockdown», spiega il vicepresid­ente dell’associazio­ne Venyl. «Se è dura? Molto, ma di questo ero sicuro già prima del virus. Mi sono detto “ora o mai più”». L’immaginari­o legato ai classici di vinile si vende anche con la pandemia: «Chi li compra vuole un oggetto che va oltre la musica: ci sono i ragazzini che mi chiedono il rock progressiv­o anni ’70 ma anche i 50enni nostalgici che vogliono riscoprire le canzoni di quando ne avevano 20, oppure i dj. Il ricavo viene dai dischi da collezione: perché, per i dischi nuovi, con i prezzi di Amazon non c’è gara. Quando aprirò l’ecommerce tratterò per il 75 per cento usato». Stregato dalle raccolte di vinili di suo padre e di suo zio, Mazzolin è cresciuto da collezioni­sta tra i mercatini per appassiona­ti nelle piazze del Veneto. «Un negozio funziona oggi, credo, se fa da punto di ritrovo e crea cultura – spiega – e per questo vorrei ospitare eventi, musica dal vivo, laboratori. Se il virus ce lo permetterà». ( p.ca.)

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