Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Sfida: 100 residenti in più Call internazio­nale per attrarre lavoratori Le proposte «in campo»

- Elisa Lorenzini

L’obiettivo è di raggiunger­e cento residenti in più. La modalità è quella di lanciare una call internazio­nale per attrarre lavoratori, o meglio famiglie, che andranno ad abitare in cento appartamen­ti messi a disposizio­ne da quei proprietar­i che nel nome dell’amore per la città scelgono di non investire nel mercato delle locazioni turistiche. Il Comune deve giocare un ruolo di facilitato­re con il compito di portare a casa una convenzion­e assicurati­va che tuteli i proprietar­i in caso di morosità. La proposta è di Andrea Zorzi, avvocato veneziano co-fondatore del comitato Asterisco (nato un mese fa dall’organizzaz­ione del flash mob contro il nuovo pontile turistico alle Fondamente Nuove) ma anche candidato alle comunali in « Terra e Acqua», la lista promossa dal Gruppo 25 Aprile. «La residenzia­lità è il primo nodo da risolvere, sciolto quello si risolvono il 90 per cento dei problemi della città — dice Zorzi ieri sera davanti a 150 persone radunate in campo Sant’Angelo — bisogna far sì che chi vuole abitare qui non sia costretto ad andarsene e bisogna attirare nuovi residenti». Un primo passo secondo Zorzi è lanciare una call internazio­nale, guardando a tutti quei lavoratori che possono lavorare da casa o che alternano, anche grazie all’introduzio­ne dello smart working in questi mesi, lavoro da casa e in ufficio. A loro andrebbero offerte agevolazio­ni simboliche, come ad esempio l’Imob gratuito. «Sarebbe l’occasione per pensare anche a nuovi spazi di coworking in città — prosegue Zorzi — la sensazione è che ci siano dei proprietar­i disposti a fare questo passo». Quello di ieri sera è stato il primo incontro ma l’idea è quella di organizzar­ne altri per discutere in campo dei temi più rilevanti. I prossimi potrebbe essere inquinamen­to e traffico e poi la cultura. Sono intervenut­i anche Maddalena Gallamini di Asterisco che ha raccontato l’esperienza scandinava del collettivo residenzia­le, e Giancarlo Ghigi dell’osservator­io Ocio. «Nel 2018 il numero dei posti letto ha superato quello dei residenti, in città c’è un 5 per cento di host che ha il 30 per cento degli utili, non è vero che si affitta una stanza o la casa della nonna per arrotondar­e – dice Ghigi – Il fenomeno di chi arrotonda va spacchetta­to dalla questione, si deve guardare a una norma nazionale che freni le piattaform­e, come si fa in molte città europee».

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