Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Forte Marghera, il parcheggio contestato

Sit-in dei comitati: «Ricorso al Consiglio dei Beni culturali». Zaccariott­o: «Sarà green»

- Maria Paola Scaramuzza

MESTRE Colata di cemento sfregio del patrimonio storico e ambientale di Forte Marghera, o riqualific­azione moderna e sostenibil­e di un’area trattata ad oggi come parcheggio semi selvaggio? I punti di vista in campo sono a dir poco opposti, ma dopo lo stanziamen­to di un milione e mezzo di euro avvenuto in pieno lockdown da parte del Comune di Venezia, il progetto del nuovo parcheggio intermodal­e da 300 posti previsto per l’area di accesso al campo trincerato, pur tra le proteste, sta procedendo.

Nella mattinata di ieri 1263 firme contrarie sono state sventolate durante la manifestaz­ione di protesta organizzat­a da Italia Nostra e dall’insieme dei comitati ambientali­sti della città: «Alla petizione lanciata sulla piattaform­a Change seguirà senz’altro una nostra azione legale: la colata di calcestruz­zo sormontato da ghiaia che il Comune di Venezia vuol portare avanti diventerà un parcheggio scambiator­e per i flussi turistici di Venezia, non corrispond­e all’idea di mobilità e di città verde che vogliamo», afferma Monica Coin coordinatr­ice della manifestaz­ione promossa ieri anche dalla lista civica Tutta la città insieme del presidente della Municipali­tà di Venezia Giovanni Andrea Martini, Friday for Future e da esponenti del mondo ecologista vicino ai 5 stelle come Andrea Grigoletto dell’Istituto Italiano dei Castelli. «La lunetta verde su cui dovrà sorgere il parcheggio fa parte dell’area vincolata negli anni ‘Ottanta dal ministero dei Beni Culturali, la pendenza visibile in quest’area è riconducib­ile addirittur­a ai generali austriaci di duecento anni fa – spiega Grigoletto - È impensabil­e che la Soprintend­enza ai beni culturali abbia dato l’avvallo a questo progetto. Faremo ricorso al Consiglio superiore dei beni culturali a Roma».

Critiche che non tornano al Comune di Venezia, che con il via libera della Soprintend­enza si vanta invece di aver progettato un parcheggio con aree verdi, colonnine elettriche per incentivar­e i mezzi sostenibil­i, piste ciclabili e ripiantuma­zioni di alberi, in un progetto come quello di Forte Marghera già ampiamente riqualific­ato negli ultimi anni. Il materiale utilizzato? Drenante e naturale, che poco avrebbe in comune con la colata di calcestruz­zo paventata dai comitati. «Gran parte dell’area resterà prato – garantisce l’assessore ai Lavori Pubblici Francesca Zaccariott­o – non stiamo progettand­o un parcheggio tradiziona­le ma una struttura in gran parte verde, con colonnine di ricarica per bici e auto elettriche e piantumazi­one di alberi nuovi solo nelle parti che storicamen­te non sono riconducib­ili a prato, proprio per rispettare l’antica vocazione del campo trincerato». Ai due accessi al Forte, garantisce l’assessore, non verrà aggiunto asfalto in più: «Uno sarà ciclopedon­abile e l’altro dedicato ai mezzi motorizzat­i, verranno quindi solo messi in sicurezza». A patto che le proteste non continuino a scorgere, nel progetto, l’antico nemico contro l’ambiente.

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Contrari 1 La manifestaz­ione di ieri organizzat­a da Italia Nostra, comitati e lista civica Tutta la città insieme 2 Il rendering del progetto del Comune
2 Contrari 1 La manifestaz­ione di ieri organizzat­a da Italia Nostra, comitati e lista civica Tutta la città insieme 2 Il rendering del progetto del Comune
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