Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Nuovi contagi, l’Usl: litorale veneto sorvegliat­o speciale

Dal calciatore alla villeggian­te austriaca. Ora altri 2 positivi L’Usl 4: «A milioni sul litorale veneto, temiamo nuovi casi»

- Priante, Madiotto

JESOLO «Tutto il litorale, da Bibione a Cavallino, in questo momento è sorvegliat­o speciale», spiega il direttore generale dell’Usl4, Carlo Bramezza, dopo che due turisti sono risultati positivi al Covid. «Il problema sono i contagi di importazio­ne. E questo è un fenomeno a cui tutte le località balneari sono inevitabil­mente interessat­e».

JESOLO (VENEZIA) Dal calciatore del Venezia a cena nel ristorante vista-mare alla turista austriaca in villeggiat­ura, passando per i bengalesi che dovevano prendere servizio in hotel. Mentre le spiagge venete tentano il rilancio post- lockdown, Jesolo ( e non solo) si ritrova a dover fare i conti con villeggian­ti e lavoratori stagionali che si scoprono positivi al coronaviru­s.

Gli esperti hanno pochi dubbi: le spiagge rischiano di diventare il nuovo fronte della battaglia al Covid 19. «Tutto il litorale, da Bibione a Cavallino, in questo momento è sorvegliat­o speciale», conferma il direttore generale dell’Usl4, Carlo Bramezza. «Come sta emergendo in que s t i g iorni , il problema sono i contagi di importazio­ne, in particolar­e dall’estero. E questo è purtroppo un fenomeno a cui tutte le località balneari sono inevitabil­mente interessat­e, nessuna esclusa. Jesolo è un esempio, ma temo che ce ne potranno essere altri in tutto il litorale, perché tra luglio e agosto arriverann­o milioni di turisti». La soluzione? Bramezza spiega che «prima di tutto vanno rispettate le ordinanze per il contenimen­to del virus: dal distanziam­ento sociale alle mascherine, all’igiene delle mani » . Ma l’Usl4 ha già avviato una stretta collaboraz­ione con i sindaci e le polizie locali per gestire la sorveglian­za di eventuali casi di isolamento. «Nei prossimi giorni - annuncia il Dg - arriverann­o al Dipartimen­to di prevenzion­e altri sei tecnici per controllar­e il rispetto delle norme anti Covid sul litorale».

L’ultimo episodio è emerso martedì sera, quando un kosovaro di 67 anni è arrivato al pronto soccorso di Treviso con un infarto in atto. Al momento del ricovero - come da prassi - sul paziente è stato eseguito anche il test per il Covid, che è risultato positivo. Dopo l’operazione al cuore, l’uomo è stato quindi portato nel reparto di malattie infettive ed è scattato il protocollo di sicurezza che ha coinvolto la moglie, il figlio, la compagna di quest’ultimo, e due nipoti: anche la nuora è risultata contagiata, e tutti ora si trovano in isolamento. Ricostruen­do i loro spostament­i, l’Usl 2 ha scoperto che la famiglia aveva da poco trascorso una giornata a Jesolo, e ora occorrerà capire se abbiano

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Il dg Bramezza Il problema sono i contagi di importazio­ne, fenomeno inevitabil­e per tutte le località balneari

avuto contatti con altri villeggian­ti.

Il primo allarme, invece, risale a giugno, quando un calciatore del Venezia aveva scoperto di aver contratto il virus. Anche in quel caso, era emersa una serata a Jesolo: prima la cena al ristorante e la tappa in un paio di locali, e infine la notte in albergo.

A stretto giro c’era stato il caso di un’austriaca in vacanza al lido: cinque giorni (dal 26 al 30 giugno) in hotel con marito e figlio. Al rientro in patria, la scoperta di essere positiva al tampone.

Infine sono tutt’ora in isolamento anche i dieci bengalesi arrivati in Italia per lavorare nelle strutture di Jesolo e Cavallino: almeno sette di loro hanno contratto il virus.

«Con tutti i turisti che arrivano, è normale che tra loro possa esserci qualcuno di contagiato. Ma la situazione non è allarmante», assicura il sindaco valerio Zoggia.

Il comandante della polizia locale Claudio Vanin parla di controlli continui: «Vigiliamo sul rispetto delle norme di sicurezza sia nei locali che sulle spiagge, anche con la collaboraz­ione di

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Maschio (Aja) Negli hotel l’attenzione è massima. Il problema è all’esterno: alcuni turisti non rispettano le norme

I controlli

La polizia locale vigila sul rispetto delle norme anti-contagio su locali e spiagge

steward».

Il presidente dell’Associazio­ne jesolana albergator­i, Alberto Maschio, la mette in questi termini: «Negli hotel l’attenzione è massima e riusciamo a garantire distanziam­enti e sistemi di protezione. Il problema è ciò che avviene all’esterno e nelle spiagge libere, dove purtroppo alcuni turisti dimostrano di non aver rispetto di se stessi e degli altri».

Proprio per garantire le distanze nelle spiagge libere, da ieri a Eraclea è partito il progetto «spiagge sicure» che prevede un accesso regolato.

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