Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Mira, imprenditore positivo primi test ai suoi contatti tutti (per ora) negativi
Nel Veneziano, da inizio luglio, isolamenti raddoppiati
VENEZIA Ricostruzione dei contatti e tamponi a tappeto. Sono le due fasi che hanno visto impegnate le aziende sanitarie di Padova e Venezia non hanno appena scoperto che un noto imprenditore di Mira (Venezia), con interessi economici e una fitta rete di rapporti diplomatici in un Paese africano, era risultato positivo al coronavirus dopo che una settimana prima aveva partecipato a una cena in un ristorante padovano insieme a dieci commensali ( i tamponi hanno coinvolto una quindicina di persone perché sono stati controllati anche i familiari e i collaboratori dell’uomo). Gli esiti dei primi esami sui contatti portati avanti dall’Usl 3 hanno comunque dato esito negativo scongiurando, al momento, l’ipotesi che possa essersi acceso un focolaio. Ma l’attenzione resta alta e tutte le persone in isolamento saranno monitorate e sottoposte a nuovi controlli: il virus ha infatti un periodo d’incubazione tale da non escludere che possano positivizzarsi nei prossimi giorni. Nelle ore in cui tiene banco il tema del «virus d’importazione», la prospettiva, per una volta, si è ribaltata. L’imprenditore è stato infatti scovato positivo in Africa - in Benin – quando, sceso dall’aereo, le autorità sanitarie locali si sono accorte di alcune anomalie. L’uomo è stato quindi sottoposto al tampone che ha confermato la positività. L’imprenditore, però, non ha perso tempo: ha avvisato subito il suo medico di base precisando di aver partecipato a una cena. Un’informazione tempestiva, che potrebbe rivelarsi fondamentale con le Usl che sono riuscite in poco tempo a risalire ai commensali. Ma la partita non è chiusa. Se qualcuno dei contatti risultasse positivo l’indagine epidemiologica potrebbe infatti allargarsi. Resta poi da capire dove l’uomo possa aver contratto il virus. Prima di partire per l’Africa si era infatti sottoposto ad esami che avevano dato esito negativo. L’attenzione resta quindi alta con la città di Mira, dove tutto ebbe inizio il 22 febbraio con il tampone positivo di Mario Veronese, che si trova di nuovo nell’occhio del ciclone. Anche perché da tre giorni, nella casa di accoglienza «L’ostello a colori», 23 ospiti sono in isolamento dopo che uno dei mediatori culturali che lavora nella struttura è risultato positivo. Gli ospiti e quattro colleghi dell’operatore sono stati sottoposti a tampone ma sono tutti negativi. Martedì non sono mancate le tensioni con gli ospiti che hanno chiesto spiegazione del perché dovessero restare in isolamento. Sul posto sono intervenuti i carabinieri perché i toni si sono alzati. Insomma, il virus torna a fare paura. Ieri, sempre nel veneziano ( dove dal primo luglio le persone in isolamento sono praticamente raddoppiate salendo a 200) è stato registrato un decesso all’ospedale di Dolo e ci sono stati due nuovi ricoveri e due nuovi casi. Si aspetta poi l’esito dei tamponi su due residenti a Chioggia, contatti stretti di un positivo del padovano.