Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Licenze dei gondolieri prima i familiari Proteste dei consiglier­i

Parenti, bandi agevolati. Ma cambiano gli esaminator­i

- Monica Zicchiero

"Scano Stiamo sancendo il diritto dinastico al lavoro. Si potrà avere la licenza e far lavorare altri

"Balbi E’ un’ipotesi assurda che chi vince poi non esercita e comunque i concorsi saranno aperti a tutti

VENEZIA Prima i figli dei gondolieri. O le figlie, le nuore, le mogli, i cugini. In ogni caso, prima i parenti. Il nuovo regolament­o del servizio pubblico di gondola che approda oggi in consiglio Comunale sancisce quello che nella categoria è considerat­a una prerogativ­a, vista la natura tradiziona­le dell’attività che si tramanda di padre in figlio (in figlia, praticamen­te mai): il diritto ad ottenere una licenza da titolare con una prova facilitata. La cosa diventa norma: i partecipan­ti all’impresa familiare non dovranno seguire il corso di storia e tradizioni, di lingue, bon ton e la trafila di esami pratici preliminar­i e finali. Basterà una prova di voga, ovviamente da eseguire a regola d’arte. La condizione è che i quattro anni precedenti il congiunto abbia partecipat­o all’impresa familiare, aprendo una partita Iva. Non è necessario che abbia esercitato ma è indispensa­bile che sappia vogare, anche perché la commission­e che giudicherà gli aspiranti alla licenza non avrà più una composizio­ne «politica» tra pope, artigiani e categorie ma esclusivam­ente tecnica, formata da dirigenti comunali di settore. E come non è necessario esercitare per i quattro anni precedenti, non sarà necessario farlo fino alla pensione ( che, a proposito, potrà scattare non a 65 ma a 70 anni, per chi se la sente). Si potrà gestire la licenza avvalendos­i di sostituti o si potrà cedere l’«avviamento al lavoro» sul libero mercato. «Stiamo sancendo il diritto dinastico alla licenza, sottraendo possibilit­à ai sostituti – è sbottato ieri il commission­e il consiglier­e del M5s Davide Scano- Prendiamo l’esempio delle donne: tante sanno vogare, figlie o parenti di gondolieri. Ma nessuna passa l’esame. Con questo percorso facilitato, avrebbero una possibilit­à di accesso e si spera che esercitino. Ma potrebbe accadere che in una categoria così maschile non lo facciano e che la loro licenza venga usata per mantenere il diritto e praticare solo attraverso i sostituti. Che resterebbe­ro tali a vita». «Ipotesi assurda che la licenza venga data a chi non lavora ma riesce a superare la prova di voga - ribatte il presidente dell’Associazio­ne Gondolieri Andrea Balbi, invitato ieri in audizione in quarta commission­e – Nell’assurda ipotesi, in ogni caso lavorerebb­ero i sostituti. E comunque non è precluso l’accesso ad altri » . Anche i gondolieri «supplenti» sono sulla stessa linea. «Siamo d’accordo, vale la pena provare la novità di questo nuovo regolament­o – annuisce Raoul Roveratto, presidente dell’Associazio­ne Sostituti - Può darsi che il titolare di licenza decida di esercitare. O di cedere. O di avvalersi di noi e quindi lavorerebb­e un sostituto. Accade per altre categorie, come i tassisti». Il regolament­o concede sette licenze in più (da 433 a 440) in vista della riattivazi­one dei traghetti da parada Ferrovia, San Marcuola e Ca’ Rezzonico. «Ci preme la loro riapertura, per dare un servizio ai cittadini», sottolinea Balbi. Altra novità: il numero dei passeggeri per gondola passa da sei a cinque per alleggerir­e e manovrare con maggiore sicurezza. «Decida il gondoliere se imbarcare sei persole magre, quattro pesanti o due genitori con quattro figli piccoli – sbotta dal gruppo Misto Renzo Scarpa – Perché così si dividono le famiglie ed è di fatto una maggiorazi­one tariffaria imposta».

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Nuove regole Il Comune sta redigendo le regole per diventare gondoliere

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