Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Addio a Giovanni Nani Vignotto «Un campione, uomo vero e gentile»

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«Un campione, un uomo vero, un uomo buono», elegante e gentile. Così il mondo della voga ricorda Giovanni Nani Vignotto mancato martedì sera. Si era ripreso anche se non del tutto dall’ictus che lo aveva colpito una decina di anni fa, ma di recente le condizioni, complice l’età avanzata, erano peggiorate. Giovanni Vignotto era soprannomi­nato Brassilong­hi, infatti a differenza dei fratelli era alto e magro come il padre. Erano in sette fratelli, ma solo con Candido, Bruno e Benito ha condiviso la passione per il remo. Tra il 1956 e il 1973 ha partecipat­o a otto regate dei Campioni, sei volte in coppia con il fratello Benito detto Veleno, il capostipit­e della generazion­e dei campioni Vignotto.

Altre due volte ha vogato con il fratello Candido. Con Veleno ha conquistat­o nella Storica due bandiere blu, due quarti posti, nel 1958 e nel 1951. A Sant’Erasmo aveva un negozio di scarpe e abbigliame­nto, ma si dedicava anche a coltivare i campi tanto che è stato anche presidente dei coltivator­i dell’isola. Si dilettava nel tempo libero a scrivere poesie, che sono state raccolte in un volume. Era papà di Caterina, Federica e Cristiano. «Ciao Nani continua da lassù a incitarci allo stesso modo: forza Sant’Erasmo», scrive la remiera sui social network annunciand­o la notizia della morte. La data dei funerali non è ancora stata fissata. (e. lor.)

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