Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Jesolo, chiuso il locale del feroce pestaggio
Sospensione preventiva di 7 giorni. Il titolare: tunisino già segnalato nove mesi fa
JESOLO L’annuncio, comunicato dai carabinieri, è arrivato ieri pomeriggio, ma era nell’aria già da qualche tempo. I militari hanno notificato la sospensione della licenza al bar Comida di Jesolo, che lo scorso giovedì ha fatto da sfondo al violento pestaggio di un 38enne tunisino da parte di quattro ragazzi del posto. Il bar sorge a ridosso di piazza Milano e, una settimana fa, aveva visto nascere la lite tra lo straniero ubriaco, che importunava i clienti del bar, e i quattro che poi l’hanno colpito con tale ferocia da farlo ricoverare in coma e in pericolo di vita. «Gli avevamo negato il permesso di entrare nove mesi fa e segnalato alle forze dell’ordine — dice il titolare Gianni Zatta — E il questore cosa fa? Fa chiudere il locale». La decisione di chiudere il Comida per sette giorni arriva dal questore di Venezia e, fanno sapere i carabinieri di San Donà di Piave, «è di natura preventiva e cautelare, prescinde da ogni valutazione sulla responsabilità diretta o indiretta del gestore rispetto a quanto accaduto». Non una punizione, insomma, ma un tentativo di allentare la tensione in un punto critico della città, almeno per sette giorni. I quattro autori del pestaggio hanno tutti ammesso le loro responsabilità - il quarto si è presentato spontaneamente in caserma domenica, accompagnato dal suo avvocato - ma restano da chiarire alcuni punti bui della vicenda, come il taser che i ragazzi ripetono di aver visto in mano al 38enne ma che i carabinieri non hanno mai trovato. Si cercano ancora eventuali testimoni, per fare luce su questi aspetti ancora incerti. Il tunisino, intanto, è ancora ricoverato in un letto del reparto di rianimazione dell’ospedale dell’Angelo di Mestre: il suo quadro clinico è stabile ma la prognosi resta riservata e non si esclude che sia ancora in pericolo di vita. (gi. co.)
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