Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Maltempo a Cortina, scivola nella cascata davanti alla moglie
Disperso un escursionista romano. Morto un lussemburghese sul Monte Dolada
CORTINA Un escursionista romano di 38 anni e scivolato nella cascate di Funes, scomparendo per la forza dell’acqua, davanti alla moglie. La tragedia ieri pomeriggio. Il corpo dell’uomo non è stato recuperato.
CORTINA Un trentottenne romano, in vacanza a Cortina, e un sessantenne straniero in escursione sul Monte Dolada a Ponte nelle Alpi. Due vittime a distanza di un’ora. Sullo sfondo, ancora una volta, le montagne bellunesi. L’intervento più impegnativo, proseguito anche in serata dalle numerose squadre attivate, è stato quello a Cortina d’Ampezzo. Insieme alla moglie Carlotta, Alfonso Maria Lostia aveva raggiunto la sua seconda casa, nelle Dolomiti, per trascorrere le vacanze di Ferragosto. Ieri avevano deciso di passare la giornata nello spettacolare scenario delle cascate di Fanes, percorrendo il sentiero che si inerpica su di esse attraverso tre itinerari attrezzati. Un percorso semplice e alla portata di tutti, perlomeno in condizioni atmosferiche ottimali. Stando al racconto di alcuni amici, l’uomo «andava a Cortina spesso e ogni volta che partiva per un’escursione aveva sempre l’abbigliamento e l’attrezzatura specifici». Insomma, non era uno sprovveduto.
Verso l’ora di pranzo, quando la coppia si trovava nel primo tratto, è scoppiata una bomba d’acqua che ha reso alcuni appoggi del sentiero ancora più scivolosi e instabili. Un escursionista che si trovava sul Belvedere, a Cortina, ha visto un uomo precipitare dal ponticello nella cascata bassa di Fanes e poi sparire nel catino sottostante. Immediata la chiamata al Suem 118, che ha attivato il Soccorso alpino di Cortina e il Gruppo forre. A dare supporto alle ricerche anche i vigili del fuoco con i sommozzatori, i carabinieri e il Soccorso alpino della Guardia di Finanza. Il corpo di Alfonso Lostia è stato trascinato dalla corrente per chissà quanti metri e la portata delle cascate era talmente forte che ha impedito ai sommozzatori, almeno nelle prime ore dell’intervento, di immergersi. Nel frattempo la moglie è stata recuperata e trasportata all’ospedale Codivilla di Cortina. Le ricerche sono proseguite fino a tarda serata. Alle 21, la decisione di sospenderle a causa della pericolosità delle operazioni in acqua. I vigili del fuoco hanno mantenuto la sorveglianza visiva del torrente per tutta la notte e, alle prime luci dell’alba, hanno ricominciato a cercare l’uomo.
L’altro incidente si è verificato sul Monte Dolada. Guy Steichen, sessantenne del Lussemburgo,
era partito dal Rifugio Carota insieme a un connazionale. Raggiunta la cima del monte, sono scesi per la via normale ma hanno perso il sentiero. Quando sono arrivati sopra ad alcuni salti di roccia, Steichen è scivolato ed è scomparso nel dirupo. L’amico, che non parlava italiano, ha chiamato la moglie dell’uomo, chiedendole di avvisare i soccorsi. È stato il primo ad essere recuperato. L’elicottero del Suem di Pieve di Cadore l’ha trovato a 1.490 metri di quota, sotto choc, e l’ha trasportato a valle. Tornato indietro ha avvistato il corpo senza vita di Guy Steichen 200 metri più in basso tra le rocce. L’elicottero ha sbarcato il tecnico di elisoccorso con un verricello di venti metri. Recuperata la salma, è tornato a valle per affidarla al carro funebre.
Esattamente un mese fa, nel Bellunese, avevano perso la vita altri due escursionisti: l’infermiera Maria Cristina Zanellato, 54 anni di Ravenna, scivolata mentre scendeva sola dal Monte Coppolo, a Lamon, e il 74enne milanese Giancarlo Luigi Riccardi, inciampato e caduto in un dirupo durante un’escursione con alcuni amici e una guida alpina a Rocca Pietore.
"Gli amici Lostia conosceva la montagna, non era spericolato