Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Refosco: «Acc, bene l’ultimatum alle banche con la Regione studiamo anche un piano B»

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VENEZIA ( f.n.) «L’ultimatum alle banche è stato opportuno. Il passo ulteriore sarà di chiedere alla Regione, fortemente impegnata, anche un piano B». Gianfranco Refosco, il segretario regionale Cisl che ha lanciato l’allarme sui 12,5 milioni di euro di prestiti chiesti dall’ammini-strazione straordina­ria dell’Acc di Mel, garantiti dallo Stato, e su cui il pool delle banche chiamate (da Intesa a Unicredit, da Mps a Banco Bpm, fino alle centrali cooperativ­e Iccrea e Ccb) non ha ancora risposto dopo due mesi, pensa al passo successivo. In ballo c’è la finanza per sostenere l’aumento dell’attività produttiva del polo dei compressor­i per frigorifer­i. Il paradosso è che gli ordini vanno meglio del previsto e che altri 50 operai potrebbero rientrare dalla cassa integrazio­ne; ma il rischio è che in autunno diventi difficile sostenere la produzione.

La via maestra resta la risposta chiesta dalla Regione alle banche entro il 25 agosto. Ma si potrebbero immaginare soluzioni alternativ­e d’emergenza? Magari ricorrendo ai fondi che la Regione ha messo per il credito diretto alle imprese? «Non escludiamo niente - sostiene Refosco -. Ma dobbiamo spingere sulle banche: si sono mosse su una logica commercial­e a 3-5 mesi, quando la valutazion­e va fatta sull’azienda di qui a qualche anno anno. Acc può stare sul mercato, ora che tutti i produttori si stanno reimpostan­do su filiere più corte. Se perdiamo questa occasione non ne avremo un’altra. E il caso Acc può diventare paradigmat­ico di quanto può succedere anche ad altre aziende che potrebbero finire in difficoltà dopo la crisi-Covid».

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