Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Turni in mensa, registri, banchi rotanti: «Siamo pronti»
La dirigente dell’Istituto Spallanzani: «Quello che temiamo può accadere, dobbiamo essere preparati»
MESTRE I vecchi banchi accatastati lungo i corridoi, il nastro adesivo incollato al pavimento. L’Istituto comprensivo Spallanzani di Mestre sembra ancora un cantiere ma la sua dirigente Michela Michieletto ci crede: «Sì, vi dico che la scuola può ripartire».
Eccola infatti, oltre il corridoio, l’aula del famigerato anno scolastico 2020-2021: i banchi a scacchiera perfettamente distanziati gli uni agli altri, niente orpelli né troppi armadietti, il corridoio con la cattedra rettangolare solo se ci sta, altrimenti via anche quella e al suo posto il docente seduto al banco come gli altri. Lo schema è rigido dentro le aule «anad ti-covid», mascherina sì ma solo quando ci si alza dal posto, tre turni nella mensa delle scuole primarie Goretti e Tintoretto, bandito il prestito dei libri in biblioteca perché troppo rischioso e niente aula magna, convertita in classe per il gruppo di bambini più numeroso. «Ma l’educazione fisica e la mensa, sebbene con tre turni, nel nostro istituto ci saranno: con i fondi abbiamo acquistato igienizzanti a spruzzo semplici da utilizzare, i locali verranno igienizzati ad ogni accesso. Ogni aula poi avrà un suo registro — spiega la dirigente — entra il bidello per dettare la circolare? Il docente lo dovrà segnare, per risalire ogni contatto in caso di contagio » . Semplice? Non proprio. Ma così almeno si può partire: «Sarà che sono un’ottimista di natura, ma le aule sono quasi pronte», spiega Michela Michieletto. E dove gli studenti sono in troppi? Con i finanziamenti ricevuti dall’Istituto, 45mila euro solo dai fondi europei e governativi, la Spallanzani ha acquistato anche i famosi «banchi rotanti»: «Il nome corretto è sedute innovative, saranno 120 per sole 5 classi e scelti da noi, da riutilizzare in futuro per i laboratori». Sentieri pavimentati di ghiaia sono comparsi all’esterno per mano del Comune per garantire da due a tre accessi diversi per plesso. Anche sul tema degli organici la dirigente è ottimista: «Alle scuole d’infanzia sfrutteremo le ore di compresenza e abbiamo chiesto due insegnanti in più. Alle primarie, essendo gli spazi adeguati, il problema non c’è. Dovremo invece individuare il referente covid, probabilmente un collaboratore scolastico». Medico del lavoro e medico assegnato dalla Asl dovranno essere di supporto. E ovviamente, in primis i genitori: «Dobbiamo essere consapevoli che quanto temiamo può accadere – conclude la preside – ma dobbiamo essere preparati». ( m. p. s.)