Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Martini resta fuori, ricorso al Tar Baretta: speriamo siano ammessi

Mano tesa alle richieste nelle Municipali­tà. I programmi dei candidati presidenti

- Gi. Co.

MESTRE Integrazio­ni respinte. L’ultimo tentativo fatto dal candidato sindaco Giovanni Andrea Martini di portare la documentaz­ione mancante al prefetto che presiede la commission­e circondari­ale e salvare così le liste per le municipali­tà è andato male, i termini scadevano sabato alle 12 senza deroghe. Ora non resta che il ricorso al Tar.

A tendere una mano politica a Martini è Pier Paolo Baretta, candidato sindaco del centrosini­stra. «Per le Municipali­tà non c’è ballottagg­io, si vota a turno unico. E credo che la nostra proposta sia nettamente diversa da quella dei nostri avversari — dice Baretta — mi auguro che anche le liste che sono state sospese, vengano ammesse al voto, perché la democrazia è confronto». Ma Baretta si dice anche pronto a convogliar­e sui suoi sei candidati presidenti le richieste degli esclusi (oltre alle liste Martini anche la lista di «Venezia è tua» per Zelarino). A cominciare da quella di «Tutta la città insieme» di Favaro che candidava presidente Chiara Zecchin, attivista della battaglia contro la bretella ferroviari­a di Tessera e la nuova darsena di Campalto messi al centro del suo programma. «Risulta bizzarro che questa documental­inea zione, obbligator­ia, non sia stata esplicitam­ente richiesta - tuona Martini - Ancora una volta il lavoro, le speranze, l’impegno sono spazzati via da una burocrazia ottusa che ha prevalso sulla politica autentica e democratic­a». In attesa del responso del Tar, la candidata Pd a Favaro, Roberta Tossato parla di ambiente e confronto con la cittadinan­za come priorità e apre al dialogo sui temi cari al gruppo di Martini.

Ieri i candidati presidenti del centrosini­stra si sono presentati tutti insieme per la pima volta. Per Marisa Gruarin, candidata alla presidenza di Mestre, è imperativo che «ogni punto della terraferma sia accessibil­e, si possa raggiunger­e in 15 minuti» e per questo non esclude la creazione di nuove Ztl, se ben studiate; Gruarin, che sogna di riportare la vecchia denominazi­one di Mestre-Carpenedo per la Municipali­tà, ha sottolinea­to l’importanza di lavorare sulla produzione culturale mestrina, grazie a M9 ma anche al lavoro dei ragazzi delle scuole. Renzo Rivis, in corsa per Zelarino, negli ultimi anni è stato in prima nelle proteste contro l’aumento del traffico, ora vorrebbe concretizz­are una volta per tutte il progetto del parco fluviale del Marzenego. Danny Carella cerca la riconferma per continuare a lavorare per un programma che renda «Lido e Pellestrin­a non più periferia, ma uno dei centri della città», a partire da una maggiore vicinanza ad associazio­ni e volontari: «Non è possibile che da Pellestrin­a tocchi andare fino a Ca’ Farsetti per un timbro». Flavio Dal Corso, candidato a Marghera, ha un lungo elenco di sassi nella scarpa: «Abbiamo perso cinque anni per la piscina, quando poteva partire già 12 mesi dopo il Mof. Abbiamo in arrivo un incenerito­re sovradimen­sionato, manca ancora la ciclabile di via Trieste verso Chirignago, non c’è più alcun servizio di riduzione del danno». Infine, Marco Borghi, il nome scelto per Venezia e isole, ha fornito la miglior metafora per un problema che assilla tutti, la perdita di deleghe e competenze delle Municipali­tà: «Sono barche che siamo chiamati a governare, ma senza motore, senza timone e senza remi. Possiamo giusto galleggiar­e, ma a noi non basta più».

 ??  ??
 ??  ?? I «presidenti» Da sinistra: Borghi, Dal Corso, Carella, Baretta, Gruarin, Revis, Tossato
I «presidenti» Da sinistra: Borghi, Dal Corso, Carella, Baretta, Gruarin, Revis, Tossato

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy