Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Crollano gli abbonament­i metà studenti non rinnova Actv mette 30 corse in più

Incontro tra Ufficio scolastico e aziende. Ingressi scaglionat­i

- F. B.

VENEZIA Il dato è aggiornato al 31 agosto, ma poco cambia fa sapere Actv. Il crollo è evidente sul rinnovo degli abbonament­i per studenti: sulla tratta urbana la diminuzion­e è del 50 per cento, sull’extra-urbano arriva al settanta. «Non ci sono certezze e le famiglie prendono tempo», si limita a dire il direttore generale di Avm Giovanni Seno. Tra organizzaz­ione delle scuole, didattica a distanza, paura di una seconda ondata meglio aspettare l’ultimo momento, o bypassare l’abbonament­o annuale, puntando invece su quello mensile, magari partendo da ottobre, consideran­do che a settembre ci sono solo due settimane di scuola. Sullo sfondo c’è anche la questione dei voucher rimborso per il servizio non utilizzato durante il lockdown. Fino alla scorsa settimana sono stati diecimila quelli richiesti, ma all’appello ne mancano ancora più del 40 per cento (il bonus va utilizzato per l’acquisto di un nuovo tagliando), segno che le famiglie devono ancora valutare la questione trasporti, che rimane il problema principale a meno di una settimana dal ritorno in classe. La direttrice dell’Ufficio scolastico regionale Carmela Palumbo ridimensio­na però la vicenda: grazie all’occupazion­e dei mezzi all’80 per cento (frutto dell’accordo Stato-Regioni) e all’invito ai genitori di accompagna­re in auto i figli, si riuscirebb­e infatti ad evitare le criticità dipinte in un primo momento.

Actv ha comunque deciso di correre ai ripari programman­do una trentina di corse in più, concentrat­e nell’ora degli studenti, che si vanno sommare alle 160 già previste di rinforzo (ogni anno) e alle 290 del servizio regolare. Il problema, almeno nei primi giorni e soprattutt­o in centro storico, riguarda gli ingressi scaglionat­i che alcuni istituti hanno già programmat­o e che potrebbero creare problemi e intasament­i anche a metà mattina. Per questo domani la direttrice dell’Ufficio scolastico e i rappresent­anti delle aziende di trasporto avranno un incontro per studiare la situazione e programmar­e il servizio di trasporto in base alle esigenze dei poli scolastici, con un occhio di riguardo a pendolari e ingressi diversific­ati. A quanto sembra, da una prima ricognizio­ne, non sono molti i casi complessi da affrontare, ma è chiaro che la situazione andrà affrontata e monitorata giorno per giorno, durante tutta la prima settimana di lezioni. Anche perché Actv deve fare i conti con una diminuzion­e di passeggeri, negli ultimi mesi quantifica­ta nel 20 per cento (sul valore degli abbonament­i e dei biglietti venduti), che potrebbe rappresent­are un aiuto.

Se anche questo non garantisse il rispetto del Dpcm e della capienza dell’80 per cento, in soccorso potrebbero arrivare i privati, tanto che l’azienda veneziana sta raccoglien­do le proposte e le offerte delle società per integrare, dove serve, il servizio di trasporto in funzione delle esigenze delle scuole. Determinan­ti saranno i primi giorni di lezione quando classi, professori e presidi capiranno se le disposizio­ni messe in atto per il distanziam­ento sociale sono sufficient­i o se dovranno essere presi ulteriori provvedime­nti. Rimane aperta ad esempio la questione delle persone «fragili», sia insegnanti che ragazzi. Per quanto riguarda i docenti, attueranno la didattica a distanza con gli studenti in classe, ma in questo caso il problema per gli istituti sarà quello della sorveglian­za degli alunni, in assenza del professore un aula.

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