Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Lega, bonifici «anomali» con i big? Stefani: «Prestito restituito, querelo»
La senatrice: «Un aiuto al partito. Tutto tracciabile e a disposizione»
"Bitonci Come partito non accettiamo nessun contributo privato, ci autofinanzi amo
Più di un sopracciglio
VENEZIA sollevato fra i leghisti veneti additati dalla nuova testata «Domani» prima, e dal gruppo Espresso-Repubblica poi, come coinvolti nei filoni secondari di indagine sui tre commercialisti del Carroccio in Lombardia. Al vaglio dell’ufficio antiriciclaggio della Banca d’Italia ci sarebbero alcuni bonifici in entrata e in uscita fra parlamentari e partito nel 2017-2018. Nomi che pesano fra cui l’ex ministro e ora commissario veneto Lorenzo Fontana, l’ex ministro Erika Stefani e il deputato trevigiano Dimitri Coin. La senatrice vicentina spiega che nel 2017, oltre alle elargizioni liberali, ha prestato al partito 15 mila euro con un bonifico dalla causale «prestito».
«Faccio da sempre elargizioni liberali - spiega Stefani e, a dirla tutta ne faccio un bel po’. Nel 2017 ho aggiunto un prestito così come molti miei colleghi parlamentari perché il partito ne aveva necessità, un prestito perfettamente trasparente e tracciabile che mi è stato restituito nel 2018. Credo si stia creando un po’ di confusione ma sono pronta a mostrare i documenti a qualunque autorità me li chieda. E sto valutando di sporgere querela: ho una professione e una reputazione da difendere. Guarda caso succede a 5 giorni dal voto...». Stefani avrebbe ricevuto un bonifico da 15.000 (il prestito di cui sopra) «a fronte di 33.500» che però sarebbero le elargizioni liberali del 2018. Secondo quanto riportato dagli articoli pubblicati dal gruppo L’Espresso-Repubblica, gli ispettori di Bankitalia proprio sulle causali come «restituzione prestito» o «prestito infruttifero», vorrebbero fare un approfondimento per escludere un sistema per «la fruizione di sgravi fiscali non corretti, perché basati su somme non veritiere». Fontana ha dichiarato di non saperne nulla, Coin ha spiegato di aver fatto un bonifico su un conto sbagliato e di averci pure rimesso 500 euro. Difende il meccanismo delle elargizioni liberali Massimo Bitonci che da febbraio è amministratore e legale rappresentante della Liga: «Non accettando alcun tipo di contributi privati, come partito, ci autofinanziamo anche con i versamenti volontari dei parlamentari al federale e dei consiglieri regionali al nazionale ed è tutto all’insegna della massima trasparenza con tanto di pubblicazioni nel nostro sito».