Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Aiuti, richieste triplicate «Nuovi poveri più fondi dal Comune»
Le richieste di aiuto al Comune sono aumentate del 170 per cento toccando le 4500 domande. Tutte persone che prima dell’arrivo del Covid vivevano senza grossi problemi economici ma che con l’emergenza hanno perso il posto di lavoro. «Abbiamo messo a bilancio 700 mila euro per dare una prima risposta ai cittadini sostituendoci allo Stato che poco ha fatto — dice l’assessore alla Coesione sociale Simone Venturini — Faremo altrettanto il prossimo anno perché stanno emergendo molti disagi nascosti intercettati grazie alla collaborazione con il terzo settore, e le parrocchie assieme alle quali abbiamo già distribuito aiuti». Per questo il Comune ha rafforzato le attività degli sportelli e promosso un bando per otto assistenti sociali, alcuni dei quali dedicati alla nuova emergenza. «Rispetto al 2015 il bilancio della Coesione sociale è cresciuto di 7 milioni di euro, che ci hanno permesso di attivare una serie di servizi a sostegno delle persone fragili», sottolinea l’assessore. E’ stato ad esempio rafforzata l’assistenza domiciliare con un extra contributo di 400 mila euro, così come l’integrazione scolastica che ha permesso la frequenta-zione alle attività anche di persone con disabilità (vengono seguiti 450 bambini grazie agli oltre tre milioni stanziati). Venturini sottolinea i progetti sperimentali attivati grazie alle risorse dell’Unione Europea, come quelli del welfare di comunità (progetti, servizi, attività di animazione territoriale in aree vulnerabili della città promossi dalle 13 associazioni selezionate). «E’ stato un lavoro di innovazione sociale che ha permesso di attivare altri e diversi processi di inclusione sociale», spiega Venturini che risponde anche alle critiche sulle attività dei servizi di prevenzione per limitare le morti per droga di cui Mestre detiene il triste primato. «L’attività della riduzione del danno non è mai venuta meno, anche durante il Covid — dice —. Abbiamo utilizzato anche operatori più giovani per operare nei luoghi della movida a rischio di diffusione di sostanze stupefacenti e per il monitoraggio dei social, abbiamo invece cambiato l’approccio dell’attività del camper per andare ad intercettare diverse marginalità». ( f. b.)