Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Operatrice positiva lavora un giorno in casa di riposo Tamponi a 30 bimbi dell’asilo

La donna testata dopo le ferie: «Aveva i dispositiv­i»

- M. Ri.

VENEZIA Una oss positiva alla casa di riposo San Giobbe e trenta bambini della scuola dell’infanzia Madonna di Lourdes di Fossalta di Piave che oggi verranno a sottoposti a tampone. Da una parte la paura dei genitori che temono per la salute dei loro pargoli, dall’altra quella dei familiari preoccupat­i per i loro anziani. Due situazioni differenti, accomunate da un unico nemico invisibile: il Covid. Lunedì, una dipendente della Fondazione Venezia che opera nel centro servizi San Giobbe (galassia Ipav) è stata sottoposta a tampone dopo il rientro dalle ferie. La donna ha lavorato per l’intera mattina, in attesa del tampone che martedì ha dato esito positivo. «Ha lavorato utilizzand­o tutti i dispositiv­i di protezione necessari – spiega Gianangelo Favaretto, direttore di Fondazione Venezia – confidiamo quindi che possa trattarsi di un caso isolato. E’ asintomati­ca e quando si è presentata al lavoro i termoscann­er non hanno rilevato alcuna linea di febbre».

Ipav prevede tamponi a tutti i lavoratori che tornano dalle ferie, anche se non rientrano da Paesi a rischio, ma la quarantena in attesa dell’esito dell’esame è prevista solo per quest’ultimi. «L’esito del tampone è arrivato martedì – continua Favaretto - la donna non ha più lavorato ed è in isolamento domiciliar­e. Noi facciamo periodicam­ente un giro di tamponi. Per precauzion­e ne faremo un altro in tempi rapidi su tutti i dipendenti e gli ospiti». La casa di riposo, dove attualment­e risiedono 71 anziani, fa parte della galassia Ipav, che a fine luglio ha già pagato un caro prezzo al Covid. Era infatti esploso un focolaio all’Antica Scuola dei Battuti che aveva coinvolto ospiti e operatori portando al decesso di 11 anziani.

L’altro caso riguarda la scuola dell’infanzia con nido integrato Madonna di Lourdes di Fossalta di Piave. Un’intera sezione di bambini della materna (una trentina) verrà sottoposta a tampone insieme alle maestre. Ieri la classe, che conta circa la metà degli alunni dell’intero istituto, aveva un numero elevato di assenze: mancava il 30 per cento dei bambini. Qualcuno presentava sintomi sospetti ed è stato tenuto a casa dai genitori, cosa che ha spinto altre famiglie a non mandare a scuola i figli. Le tante assenze hanno fatto scattare la chiamata della scuola all’Usl 4, che sottoporrà a tampone i 30 bambini della sezione e le loro maestre. La sezione rimarrà chiusa fino a lunedì, quando saranno arrivati gli esiti.

Le altre bolle della scuola, non essendo mai entrate in contatto, proseguira­nno l’attività didattica. Intanto il virus circola sul territorio: ieri sono stati scovati 20 nuovi casi che portano i positivi attuali a 406. E’ stato registrato un nuovo decesso, il 328esimo. I ricoverati sono invece 22 (due in terapia intensiva). E in tutto questo non mancano le polemiche con l’Usl 3 che ha dovuto rispondere ad alcune fake news che circolavan­o sui social dove sono apparse aspre critiche a Venezia, accusata di discrimina­re i sardi sottoponen­doli a tampone in aeroporto. «I test effettuati per chi sbarca dall’aereo dalla Sardegna sono volontari» ha ribadito l’Usl 3.

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Sopra, la misurazion­e della febbre a una bambina che sta entrando a scuola. Sotto, uno dei punti in cui vengono eseguite le migliaia di tamponi di questo periodo
Guerra al virus Sopra, la misurazion­e della febbre a una bambina che sta entrando a scuola. Sotto, uno dei punti in cui vengono eseguite le migliaia di tamponi di questo periodo

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