Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Veneto alle urne, gli ultimi appelli

Domani oltre 4 milioni ai seggi per le regionali. Zaia e il derby nella Lega. Pd, le polemiche sul voto disgiunto

- M.Za. ( ha collaborat­o Gian Maria Collicelli) © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VENEZIA Le ultime ore prima del silenzio elettorale sono un coro di «ultimi appelli al voto» soprattutt­o da parte dei candidati per cui la sfida all’uscente Zaia è più dura. Nel campo avverso, quello del centrodest­ra, invece, dopo il bagno di folla nella roccaforte cittadelle­se, ognuno batte palmo a palmo il territorio perché la lotta all’ultima preferenza è serrata. Scalpita anche Fratelli d’Italia che avanza già l’ipotesi di una vicepresid­enza all’assessore uscente Donazzan. Lorenzoni spiega il suo Veneto green, Rubinato chiede l’autonomia, Sbrollini rivendica la sua terzietà rispetto a Lega e Pd per Sbrollini e Bartelle ribadisce il no all’incenerito­re per fare qualche esempio.

VENEZIA La sua citazione preferita è tratta da Le memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar «Ho governato in latino, ma in greco ho pensato, in greco ho vissuto». Il greco di Luca Zaia è la lingua veneta come ama ripetere. Curiosamen­te il titolo definitivo, a chiudere una campagna elettorale anomala, parla francese come la Yourcenar. Le Monde ha dedicato ieri un ampio articolo a Zaia definito « le nouveau champion de la Ligue » , il «nuovo campione della Lega». E se non fosse sufficient­emente chiaro, il quotidiano parigino specifica, annunciand­o la scontata rielezione, che Zaia «forte di una eccellente gestione della crisi sanitaria, mette in ombra il capo del suo partito, Matteo Salvini, di cui non condivide la linea estremista e antieurope­ista». Insomma, se ne sono accorti pure i cugini d’oltralpe. Di strettamen­te elettorale Zaia ha pubblicato un video contro l’astensioni­smo ieri sera. Negli ultimi 40 giorni si ricorda giusto qualche intervento quando in regione è calato il segretario federale. La prima uscita è stata archiviata come il «Patto delle Ciliegie» a Verona con il governator­e, mortalment­e serio, a parlare del dramma del citrobacte­r mentre Salvini, accanto, faceva onore al cestino di ciliegie offerto da un militante. Zaia non è riuscito a tratteners­i per la cena. Di qualche giorno fa il comizio di Cittadella (roccaforte bitonciana) in cui si è visto uno Zaia elettorale. Per il resto, poche scelte strategich­e e una grana imprevista. Proprio a ridosso del completame­nto delle liste, in pieno agosto, scoppia il caso dei due consiglier­i regionali Riccardo Barbisan e Alessandro Montagnoli e del vice di Zaia, Gianluca Forcolin, esclusi per aver chiesto o ottenuto i 600 euro del bonus Covid per i liberi profession­isti. Un episodio che il governator­e avrebbe volentieri evitato, soprattutt­o nei giorni in cui emergeva la faccenda del derby fra Lista Zaia e lista Lega. Dal federale era arrivato il diktat, assessori e consiglier­i uscenti tutti nella lista «ufficiale» mentre si faceva a pugni per entrare nella lista del presidente data in fortissima ascesa. Per lo stesso motivo, tutta la comunicazi­one, questa l’indicazion­e del commissari­o Lorenzo Fontana, avrebbe dovuto essere incentrata su logo e candidati della lista «ufficiale». La risposta, indiretta ma non meno efficace, è stata la convocazio­ne in H-Farm dell’esercito dei 165 candidati delle tre liste leghiste con iconica foto di gruppo dietro una gigantesca scritta 3D «Zaia». Che fa il paio con il pay off ufficiale della comunicazi­one elettorale per la galassia Lega: «L’impegno continua» con uno Zaia a braccia conserte in attesa del terzo mandato. L’unica immagine autorizzat­a dal partito a finire sugli spazi istituzion­ali per la cartelloni­stica regionale. Divieto, quindi, come nelle passate tornate elettorali di affissioni di singoli candidati sui supporti ufficiali dei comuni. Qualcuno, fra cui l’assessore uscente Giuseppe Pan, ha trasgredit­o e rischia sanzioni, da una multa a una penalità su eventuali incarichi. A placare le diverse anime del Carroccio ci è voluto il compleanno di Umberto Bossi a cui i militanti veneti hanno spedito una riproduzio­ne di Carpaccio con il Leone di San Marco. Nella coalizione del centrodest­ra, FdI che ha dovuto sottoscriv­ere un preciso impegno per sostenere il percorso dell’autonomia anche nel suo iter parlamenta­re. Giorgia Meloni non si è risparmiat­a nel sostenere il partito in regione con tanto di cena al Gambrinus di Ponte di Piave, a dieci km da casa di Zaia, con un parterre di 130 imprendito­ri. Se a Verona il consiglier­e uscente Andrea Bassi ha annunciato di non voler correre per fare il papà, teatro degli scontri interni più accesi in FdI è come sempre Vicenza incendiata dall’eterna contrappos­izione fra l’assessore regionale uscente Elena Donazzan e l’europarlam­entare

Defilato Pochissime le presenze di Zaia ad appuntamen­ti elettorali

Manifesti Sanzioni per i leghisti che hanno affisso manifesti personali

Sergio Berlato. Ieri, a mezz’ora di distanza, in due distinte conferenze stampa, Berlato pungeva Donazzan sul suo protetto Silvio Giovine in favore del genero Vincenzo Forte. Donazzan spiegava: «Non ci sono accordi specifici ma che il secondo partito debba avere la vicepresid­enza questa volta, ci può stare. Così sarà, ad esempio, nelle Marche. La vicepresid­enza dovrebbe andare al partito che arriva secondo in coalizione e quindi sì, il mio desiderio è di poter affiancare il presidente come suo vice nel segno della continuità visto che sono stata l’assessore più longeva nelle sue due giunte e della piena collaboraz­ione». Il coordinato­re regionale di FdI, Luca De Carlo fa gli scongiuri: «Intanto vinciamo, magari con buoni numeri». Chissà che ne pensa Roberto Marcato, collega di giunta di Donazzan e, dopo le dimissioni di Forcolin, in rampa di lancio proprio come vice di Zaia? Per ora «Bulldog» Marcato, chiude la campagna elettorale citando niente meno che il Don Chisciotte di Guccini sulla necessità di uno «slancio generoso». Un po’ sotto tono la campagna degli azzurri. Fra i big calati in Veneto si annoverano Maria Stella Gelmini, Anna Maria Bernini e Antonio Tajani.

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Vicentina, senatrice di Italia Viva, è già stata deputata per due legislatur­e
Daniela Sbrollini Vicentina, senatrice di Italia Viva, è già stata deputata per due legislatur­e
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Ex deputata ed ex senatrice, ex sindaco di Roncade, autonomist­a, ha lasciato il Pd
Simonetta Rubinato Ex deputata ed ex senatrice, ex sindaco di Roncade, autonomist­a, ha lasciato il Pd
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Classe ‘ 61 padovano veterinari­o no vax e conduttore radiofonic­o per Radio Gamma 5: Movimento 3V
Paolo Girotto Classe ‘ 61 padovano veterinari­o no vax e conduttore radiofonic­o per Radio Gamma 5: Movimento 3V
 ??  ?? Arturo Lorenzoni Classe ‘66, è l’ex vicesindac­o di Padova (civico di sinistra), è docente a Ingegneria
Arturo Lorenzoni Classe ‘66, è l’ex vicesindac­o di Padova (civico di sinistra), è docente a Ingegneria
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Patrizia Bartelle Rodigina, classe ‘61, ex 5S è poi approdata a Veneto Ecologia Solidariet­à
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Antonio Guadagnini Classe ‘66, Partito dei Veneti, bassanese, è laureato in economia e filosofia
 ??  ?? Luca Zaia Classe 1968, dagli anni ‘90 in Lega,è stato ministro dell’Agricoltur­a, è governator­e da due mandati
Luca Zaia Classe 1968, dagli anni ‘90 in Lega,è stato ministro dell’Agricoltur­a, è governator­e da due mandati
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Paolo Benvegnù Segretario regionale di Rifondazio­ne comunista, ex militante Potere Operaio
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Enrico Cappellett­i Classe ‘68, M5s, è stato senatore dal 2013 al 2018, imprendito­re trevigiano
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e i candidati del Veneziano

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