Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Venezia, in otto tentano la scalata a Brugnaro
Nove candidati sindaci, 590 consiglieri e tante sfide interne. Altri cinque Comuni al voto
Riflettori puntati su Venezia: 8 gli sfidanti al sindaco uscente Brugnaro. Il centrosinistra ha schierato il sottosegretario Baretta.
VENEZIA C’è la partita principale: Luigi Brugnaro contro il resto del mondo, vale a dire otto candidati sindaco che vogliono rimandarlo a casa dopo i primi cinque anni di mandato, il primo a trazione civica-centrodestra degli ultimi trent’anni a Venezia. Non manca la competizione classica: il centrosinistra col sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze Pier Paolo Baretta che ha dalla sua dodici partiti e cinque liste (Pd, Venezia Verde Progressista, Venezia è Tua, Idea Comune, Svolta in Comune) contro il centrodestra di Brugnaro, supportato da altre cinque liste (Fucsia, Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Le Città). E non manca la sfida dell’unica donna in gara, Sara Visman del Movimento 5 Stelle contro otto candidati uomini. E poi ci sono le gare interne, per così dire, le finali per stabilire chi ha consenso più robusto nelle rispettive categorie. Quella degli autonomisti veneziani e mestrini sparsi in molte liste: Terra e Acqua 2020 che candida Marco Gasparinetti, la civica di
Marco Sitran, Idea Comune a supporto di Baretta, il Partito dei Veneti che supporta il filosofo ex consigliere comunale di Forza Italia Stefano Zecchi, qualcosina qua e là anche tra Pd e nella Lega. E ancora, il duello tra chi ha messo su le civiche più forti e rappresentative: l’ex presidente della Municipalità di Venezia Giovanni Andrea Martini sostenuto da Tutta la Città Insieme e da Ecologia e Solidarietà e Marco Gasparinetti la cui candidatura nasce dall’associazione Gruppo 25 Aprile.
Domani e lunedì i 205.710 elettori del capoluogo saranno chiamati a scegliere tra nove candidati sindaco e 590 aspiranti consiglieri sparsi tra diciotto liste per rinnovare l’amministrazione di Ca’ Farsetti fino al 2025 e le Municipalità. Al certame elettorale contribuiscono gli outsider Alessandro Busetto del Partito Comunista dei Lavoratori e Maurizio Callegari, che nella lista Italia Giovane Solidale mette in campo partite Iva e commercianti. La battaglia della propaganda tra candidati è stata aspra, la crisi causata dal Covid a fare punching ball tra chi avesse fatto di meno e chi di più, per aiutare la città ad attraversare il guado.
Ma le urne regoleranno i conti anche dei duelli all’interno delle coalizioni: quella tra Fucsia e Lega, che deciderà chi avrà la golden share di una eventuale amministrazione Brugnaro bis; quella tra post-apocalittici e post-integrati dentro la compagine di Baretta, che è riuscito a mettere d’accordo in coalizione renziani, bersaniani, verdi, civici, separatisti, unionisti, giovani ed esperti, Più Europa, Volt e l’appoggio esterno di Azione di Calenda.
Occhi puntati anche su Portogruaro, dove non è affatto scontato l’esito della gara che vede il centrodestra diviso tra la sindaca uscente Maria Teresa Senatore (Forza Italia, Fdi ) e Florio Favero (Lega, Forza Portogruaro), faglia nella quale tentano di inserirsi Stefano Santandrea (Pd e civiche) e i civici Graziano Padovese e Ennio Vit.
Eraclea cerca di voltare pagina dopo il commissariamento per l’arresto dell’ex sindaco Mirco Mestre, coinvolto nell’indagine sui casalesi con cinque candidati: Morena Causin, Gian Andrea Babbo, Danilo Biondi, Nadia Zanchin, Anna Maria Babbo. A Dolo, il sindaco di centrosinistra Alberto Polo punta al bis, sfidato dal candidato di centrodestra Ivano Michielotto; a Cavallino, invece è la sindaca di centrodestra Roberta Nesto a correre per il secondo giro, insidiata dai suoi ex assessori dimissionari che si sono schierati con Angelo Zanella, candidato delle opposizioni. A Torre di Mosto se la vedono il sindaco uscente Giannino Geretto e il candidato civico di centro e destra Maurizio Mazzarotto.