Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Da sapere
Sergio Pellissier, ufficialmente responsabile dell’area tecnica ma in realtà fuori dai giochi per divergenze con lo stesso De Giorgis.
Sul campo ricomincia da Alfredo Aglietti, il Chievo, e quella è una certezza. Chiamato nel marzo scorso al posto di Michele Marcolini — preferito in principio a quel
Campionati
Posizione
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Vincenzo Italiano che ha eliminato i gialloblù dall’ultima semifinale portando in A lo Spezia — Aglietti ricomincia da un gruppo per adesso accorciato, orfano almeno di un terzino destro, due mezzali e un esterno d’attacco. Sono usciti pilastri come Segre, Dickmann e Vignato, più Esposito e Ceter. La materia prima si divide tra senatori «pesanti», possibili nuovi leader, promettenti profili messi sul mercato per necessità e giovani di belle speranze. I senatori sono gli Obi, Djordjevic, Giaccherini, lussi per la B in fatto di qualità ma con stipendi decisamente onerosi. Tra i possibili nuovi leader i Garritano e Rigione, protagonisti degli ultimi playoff. I tasselli in odor di cessione per aiutare le casse societarie sono Semper e Leverbe, portiere e centrale, ma la loro valutazione (tra i 4 e 5 milioni) si scontra con un contesto storico di diffusa ristrettezza.
Infine i baby: Zuelli e Karamoko si sono già intravisti in B. Giocherà ancora col 4-3-3, Aglietti, o valuterà l’ipotesi del trequartista? A dirlo sarà il campo, che stavolta aspetta il Chievo senza tendergli il benché minimo aiuto. Considerato il livello non eccelso della scorsa B, l’occasione per tornare subito in A era grossa: il Chievo se l’è lasciata sfuggire e il passo falso complica il quadro economico. E il mare pullula di squali: Monza, Vicenza, Lecce, Brescia, Spal, Reggina. È un presente, e un torneo 2020-21, zeppo di punti di domanda.