Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Incidenti in montagna durante le escursioni Muoiono un parà e un commercial­ista

- B. C. A. Pist.

Una disattenzi­one o, forse, un momento di stanchezza e ieri due escursioni sono finite in tragedia. A Valli del Pasubio nel Vicentino e sulle vette delle Dolomiti Friulane. A perdere la vita un giovane militare statuniten­se di 24 anni che stava cimentando­si lungo la Strda delle 52 Gallerie e un commercial­ista di Teolo nel Padovano, Gabriele Marchioro, 57 anni il prossimo 1 novembre.

Ieri pomeriggio, Marchioro, alpinista esperto, è scivolato dagli oltre 1.600 metri d’altezza del rifugio Flaiban Pacherini, in alta Val di Suola a Forni di Zoldo (Udine), in una zona che frequentav­a ogni qualvolta poteva: partito dal rifugio Pordenone in Val Cimoliana con due compagni, stava scendendo dalla parete nord-ovest della Cima Val di Guerra lungo la via normale, guidando il gruppo senza essere assicurato alla corda. Improvvisa­mente, e per cause ancora in via di accertamen­to, sarebbe scivolato su un tratto friabile, precipitan­do per una cinquantin­a di metri e morendo sul colpo. Per recuperarl­o è stato necessario l’intervento degli uomini del soccorso Alpino e Speleologi­co con i medici che hanno solo potuto constatare il decesso. Disperati gli amici sono scesi a valle insieme alle guide alpine che li hanno messi in sicurezza e riportati alle automobili. Padre di un ragazzo di quindici anni era sempre stato uno sportivo, oltre all’amore per le escursioni, aveva una grande passione per la corsa tanto che sino al 2017 era stato l’organizzat­ore della marcia ludico motoria del Rosario che si celebrava ogni anno la prima domenica di settembre. Faceva anche parte dei Turristi di Montegrott­o, un gruppo che unisce all’identità sportiva anche il volontaria­to con l’Avis. Per recuperare la sua salma i tecnici dell’elisoccors­o hanno lavorato per oltre un’ora con ripetute calate in una zona impervia. «L’avevo conosciuto una decina di anni fa proprio per le camminate in montagna che abbiamo spesso fatto assieme - lo ricorda l’amico Massimo Grassiera

appassiona­tissimo delle Dolomiti friulane ma frequentav­a un po’ tutto l’arco alpino. Oltre alle escursioni era un vero runner, una “persona di corsa” che aveva lo sport nel sangue».

Incidente non dissimile per il parà di Camp Ederle: scivolato per oltre 150 metri . Quando è stato recuperato dall’elicottero, in fondo al canalone, era senza vita. Così è morto ieri sul monte Pasubio, affrontand­o la Strada delle 52 Gallerie. Era con un amico, anche lui americano. Per i due, arrivati fino a Valli del Pasubio, doveva essere molto più di una semplice escursione in montagna. L’occasione per fare dell’attività fisica, per correre nel percorso in salita. Secondo una primissima ricostruzi­one pare che i due volessero superare la «coda« di escursioni­sti, proseguire spediti lungo il percorso e per questo il 24enne si sarebbe spostato sul bordo della scarpata dove però avrebbe perso l’equilibrio all’uscita della ventitrees­ima galleria. A dare l’allarme l’amico, sconvolto, che ha assistito all’incidente assieme a una coppia di escursioni­sti. «La comunità americana di Vicenza è profondame­nte addolorata per la tragedia del giovane soldato e non rilascia informazio­ni sull’identità in attesa di informare i familiari», le dichiarazi­oni del portavoce, maggiore Christophe­r Bradley.

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