Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Ministeri, nomine e dipendenti assalto all’Autorità della laguna

Il testo al Senato, 17 emendament­i. Guerra sul ruolo di Ambiente ed enti locali

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VENEZIA Il più drastico è il primo della lista, presentato dai senatori M5s Laura Bottici e Sergio Puglia: «Sopprimere i commi da 1 a 23», cioè abolire del tutto la nuova «Autorità per la laguna di Venezia», salvando solo la parte che blocca il deposito Gpl di Chioggia, storica battaglia pentastell­ata. Sono 17 gli emendament­i all’articolo 95 del «decreto Agosto», con cui il governo, dopo anni di dibattiti, cerca di dare forma a quella famigerata governance del Mose (ma non solo) di cui si parla da anni. Il primo vaglio avrebbe dovuto essere già in questa settimana, ma si è deciso di rinviarlo a dopo le elezioni: entro martedì dovranno essere «segnalati» dai gruppi parlamenta­ri quelli principali, il giorno dopo dovrebbe esserci il giudizio di ammissibil­ità da parte della commission­e Bilancio del Senato e di seguito i pareri del governo. I tempi non sono larghissim­i, visto che il decreto legge deve essere convertito entro metà ottobre passando in entrambi i rami del Parlamento. «Gli emendament­i saranno valutati con la massima attenzione da parte del governo», assicura il sottosegre­tario di Palazzo Chigi Andrea Martella, uno dei «padri» del testo normativo.

Uno dei temi più gettonati è quello del ruolo del ministero dell’Ambiente. L’Autorità, nel testo uscito dal Consiglio dei ministri, è infatti incardinat­a al ministero delle Infrastrut­ture, che ne ha la «vigilanza». L’ala più « oltranzist­a » – emendament­i di un nutrito gruppetto M5s, capitanato dalla veneziana Orietta Vanin, ma anche della Lega e di Leu – chiede un cambio totale di rotta, «trasferend­o» il nuovo ente sotto l’Ambiente. Una posizione ritenuta poco accettabil­e a Palazzo Chigi ed è per questo che è nata anche un’ipotesi intermedia – sostenuta da tre senatori M5s, ma che è stata anche votata come parere in commission­e Ambiente – che punta a coinvolger­e entrambi i ministeri «di concerto». Forza Italia – con un emendament­o che ha come prima firmataria il presidente dei senatori azzurri Anna Maria Bernini, nei giorni scorsi a Venezia per sostenere Luigi Brugnaro – punta a una «terza via»: quella che l’Autorità sia sottoposta alla Presidenza del Consiglio.

Il maxi-emendament­o M5s prevede anche la cancellazi­one dal testo degli altri due nuovi soggetti previsti: la società « in house » che avrebbe dovuto nascere nell’alveo dell’Autorità e il Centro studi per i cambiament­i climatici. Soggetti in cui dovrebbe anche essere riassorbit­i buona parte dei 250 lavoratori della «galassia» del Consorzio Venezia Nuova e delle partecipat­e Thetis e Comar. Nelle proposte pentastell­ate si richiamano invece i principi dei concorsi pubblici e si punta a usare strutture già presenti: dall’agenzia «Italia Meteo» alle università locali. Viene inoltre cassata la parte in cui si dice che il presidente va «scelto tra persone che abbiano ricoperto incarichi istituzion­ali di grande responsabi­lità». «E’

Porto e fanghi Tra le modifiche proposte l’accesso regolato e il protocollo sui fanghi

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Mose e non solo La nuova Autorità si occuperà non solo di gestione e manutenzio­ne del Mose, ma di tutto ciò che riguarda la laguna di Venezia

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