Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Studenti contagiati due classi «isolate» Il caso Fincantieri e l’allarme infermieri
Ieri 46 nuovi positivi. Vigili alle fermate scolastiche
VENEZIA La giornata che chiude la prima settimana di scuola registra un boom di contagi. Sono quarantasei i nuovi casi registrati ieri nel Veneziano con i positivi che salgono a 411. Tra i casi emersi in giornata ci sono vari studenti.
A San Donà, nella scuola media Lucia Schiavinato, è risultato positivo un ragazzino di 12 anni. Dopo i due fratellini all’Ic Mattei di Meolo, l’Usl 4 fronteggia quindi un altro caso tra le mura di un istituto scolastico. L’azienda sanitaria, anche questa volta, si è mossa rapidamente. Ieri mattina sono stati subito effettuati i test a rapidi ai 25 compagni dell’alunno e ad altre 9 persone tra docenti e personale ausiliario. I test rapidi hanno dato tutti esito negativo. «La classe è posta in quarantena sino al 30 settembre come anche gli insegnanti che vi hanno fatto lezione – ha comunicato l’istituto ai genitori - Le rimanenti classi svolgeranno il normale orario di lezione in quanto le misure di sicurezza adottate hanno garantito la non intersezione con la classe coinvolta in situazioni di contatto stretto».
Sempre nell’Usl 4, sono arrivati anche la maggior parte degli esiti dei tamponi effettuati su una trentina di bambini della materna Madonna di Lourdes di Fossalta di Piave, scattati dopo che il 30 per cento della sezione non si era presentata a scuola (chi per sintomi, chi per paura). Per ora sono tutti negativi. Ma il virus circola tanto nell’Usl 4 quanto nell’Usl 3: anche in una scuola secondaria paritaria della Riviera del Brenta un ragazzino è risultato positivo. Anche in questo sono scattati i tamponi sui compagni di classe che sarebbero tutti negativi. L’attenzione sulle scuole è quindi altissima, sia all’interno che all’esterno dei plessi. Nei giorni scorsi si sono infatti verificati assembramenti alle fermate degli autobus dove gli studenti, in alcuni casi, si ammassano senza utilizzare la mascherina. I vigili stanno però effettuando controlli: giovedì sono intervenuti alla fermata che serve il liceo Stefanini e il Gritti-Foscari per richiamare alcuni studenti in assembramento e senza dispositivo di protezione.
Ma l’attenzione è alta anche nelle aziende, in particolare in quelle più grandi dove lavorano
Case di riposo Nelle rsa mancano 120 operatori, sos alle Usl 3 e 4
migliaia di dipendenti. Tra queste c’è Fincantieri, dove nell’ultima settimana sono risultati positivi altri cinque lavoratori di ditte in appalto (tra agosto e inizio settembre ne erano stati scovati una ventina). Alcune delle ditte coinvolte, venerdì, hanno quindi fatto uscire dal cantiere un’ottantina di persone che verranno sottoposte a test. Non tutti i lavoratori sono ovviamente contatti stretti, ma per evitare il rischio focolaio le ditte hanno deciso di fare un controllo a tappeto.
L’altro fronte caldo sono le case di riposo: uno dei più grossi focolai esplosi quest’estate (a fine luglio) nel Veneziano ha coinvolto l’Antica Scuola dei Battuti portando al decesso di 11 anziani. E l’autunno si preannuncia difficile anche perché manca personale. «Nelle case di riposo del
Veneziano mancano 120 infermieri, 50 nelle Ipab e 70 nel privato» denuncia Dario De Rossi, Cisl. Le difficoltà sono equamente distribuite nel territorio: nella residenza Villa Fiorita di Spinea, per esempio, mancano 4 infermieri, tra Carlo Steeb e Stella Maris a Lido ne mancano 5, alla residenza Gruaro sette. «Abbiamo chiesto a Usl 3 e Usl 4 di stipulare un accorda con le strutture che ne hanno bisogno affinché con il meccanismo di libera professione alcuni loro infermieri possano, volontariamente, andare a fare dei turni nelle strutture in difficoltà - spiega De Rossi – molte case di riposo hanno pochi infermieri che sono quindi costretti a turni massacranti e il rischio è che se ne vadano anche loro».