Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Barriera di San Marco, via a novembre
Il piano del provveditore: tra due mesi i cantieri per difendere la Basilica
VENEZIA Sembra finalmente avvicinarsi il via ai cantieri per installare la barriera di vetro che difenderà la Basilica di San Marco. Il provveditore Cinzia Zincone spera che possa essere per fine novembre e per accelerare i tempi ha deciso di affidare i lavori al Consorzio Venezia Nuova. Sempre il Cvn, con le imprese Kostruttiva e Thetis, avrà anche l’incarico di redigere, dopo quello definitivo, il progetto esecutivo per la difesa dell’intera piazza.
VENEZIA A realizzare i lavori della barriera di vetro che proteggerà la Basilica di San Marco sarà un’impresa del Consorzio Venezia Nuova, per accelerare al massimo i tempi. Il provveditore alle opere pubbliche Cinzia Zincone lo ha comunicato nei giorni scorsi ai commissari del Cvn – che pure sono in uscita, visto che il decreto Agosto (in fase di conversione al Senato) dispone la liquidazione del pool di imprese che stanno realizzando il Mose – che dunque dovranno affidare il cantiere, del valore di circa 3 milioni di euro per una durata di tre mesi, a una delle consorziate: qualcuno vede già in pole position la Rossi Renzo, che ha già eseguito i lavori per la protezione del nartece. «La speranza è che i lavori possano partire a novembre», dice Zincone.
Il progetto è pronto, dopo l’ultimo passaggio al Comitato tecnico del Provveditorato. Mancano solo due step: la commissione prefettizia di pubblica sicurezza – per definire l’operatività del cantiere, ma anche per valutare il cambio degli accessi alla Basilica – e i comitati tecnico-scientifici del ministero dei Beni culturali, che secondo le prime indiscrezioni dovrebbero dare alcune prescrizioni. Ma la convinzione è che il progetto, firmato dall’ingegner Daniele Rinaldo per la parte idraulica e dallo studio di Stefano Boeri per quella architettonica, possa partire, finalmente. Anche perché storicamente a fine ottobre iniziano le acque alte e dunque già l’opera è in ritardo: potrebbe però essere pronta per fine inverno. Allo stesso modo Zincone ha dato il via libera al Cvn per la progettazione esecutiva della difesa dell’intera piazza, che verrà proseguita dalle imprese Kostruttiva e Thetis.
La grande novità dell’autunno sarà però la possibilità di chiudere il Mose in emergenza, per maree superiori ai 130 centimetri. Mercoledì prossimo la procedura dovrebbe essere approvata dal Provveditorato: il prossimo t e s t d i sollevamento è previsto per l’ 11 ottobre, quello successivo sarà e s e gui to a mare mosso. Nel frattempo intanto il commissario «sblocca cantieri » Elisabetta Spitz sta rafforzand o la sua «squadra» con due new entry , entrambe dal Demanio, che è diventato il bacino pr incipale, visto che ne è stata per anni direttore: dall’1 ottobre inizierà a lavorare l’attuale vicesindaco Luciana Colle, che già ha affiancato Spitz in queste settimane, venendo vista più volte a Palazzo X Savi; un probabile ruolo da consulente (i rumors dicono che potrebbe pure essere il liquidatore del Cvn) lo dovrebbe avere anche Antonio Ronza, ex direttore delle Risorse Umane. Ronza in queste settimane sta affiancando Spitz a definire le necessità dei due nuovi soggetti nascenti: l’Autorità per la laguna, che avrà 100 dipendenti, e la società tecnica «in house» che starà sotto. Non sono mancate le polemiche, in quanto il commissario Giuseppe Fiengo si sarebbe opposto alla richiesta di inviare i curricula dei dipendenti del Cvn, ritenendola una prassi «illegittima», in quanto potrebbe portare a confezionare dei bandi ad hoc sulla base dei requisiti già presenti. «Si sta cercando di capire quale sarà l’esigenza di personale per questi due organismi - taglia corto Zincone - ci serve sapere quante persone servono, quante squadre operative per la gestione. Queste persone hanno maturato una grande esperienza su questi temi, che andrà valorizzata».