Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il rischio dell’isolamento
L’esito delle elezioni regionali in Veneto è chiaro: un pieno successo personale di Zaia e della sua lista, cui si deve aggiungere la conferma del consenso (in termini di preferenze) della squadra di governo uscente. Viceversa le urne hanno penalizzato fortemente tutte le forze politiche che oggi sono al governo. Alcune non saranno nemmeno presenti in Consiglio regionale.
Il Veneto si trova così ad essere un unicum sul piano nazionale: maggioranza granitica a livello regionale ma totalmente distante, agli antipodi, da quella parlamentare nazionale (e, non dimentichiamocelo mai, da quella dell’Ue). Il rischio, oggettivo, è quello dell’isolamento politico. In tempi di ricostruzione economica, di interdipendenza potenziata (Codid-19 insegna) e di nuove competizioni internazionali questa condizione non porta nulla di buono con sé. Va assolutamente evitato che nei palazzi romani si consolidi una indifferenza verso le necessità/istanze di questa regione e, nello stesso tempo, bisogna impedire che nei palazzi veneziani si coltivi una politica che vive di rivendicazioni improduttive. Siamo però convinti che chi ha ottenuto rinnovati plebisciti elettorali voglia trasformarli in risultati concreti. Nessuno vuole contare di meno nella scena politica nazionale ed europea. Sarebbe quindi utile che chi amministra il Veneto nei prossimi 5 anni nei quali saranno disponibili in tutta Europa (e quindi nelle sue regioni) le eccezionali risorse disposte dall’Unione per il rilancio, si proponga nei tavoli di discussione con la forza di un piano regionale per la ripartenza economica ed una nuova equità sociale che sia frutto di un solido patto discusso, concordato e sottoscritto da tutte le rappresentanze del lavoro e dell’economia venete. In questa prospettiva la Cisl ha avanzato già in campagna elettorale precise proposte per il futuro del Veneto. Ci attendiamo di discuterle con Regione e mondo associativo nelle prossime settimane.