Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Squadra giovanile isolata «Pizza peggio della scuola» Solo 22 positivi su 1850 test

Tessera, un contagiato ogni 200 viaggiator­i. Un caso alla Adele Zara

- Matteo Riberto Andrea Rossi Tonon

VENEZIA «Le scuole sono organizzat­e, mi preoccupa di più quello che succede fuori quando i ragazzi vanno a giocare a calcio o si trovano per una pizza». Il direttore del dipartimen­to di prevenzion­e dell’Usl 3 Luca Sbrogiò commenta così gli esiti dei test effettuati sugli studenti nei primi giorni di scuola: su 1.670 tamponi fatti, solo 17 sono risultati positivi (14 studenti e 3 tra insegnanti e bidelli). Se si aggiungono i numeri dell’Usl 4 del Veneto Orientale sono 22 su quasi 1850 test. «Tra le mura scolastich­e i ragazzi sono seguiti costanteme­nte» precisa ricordando che i casi individuat­i finora, che hanno coinvolto 16 istituti, non hanno mai accesso un focolaio. E così le preoccupaz­ioni sono rivolte all’esterno come certifican­o i 37 focolai (di dimensioni contenute) che impegnano l’Usl 3: di questi 28 hanno origine in famiglia. Tra le mura domestiche è avvenuto anche il contagio di un ragazzino della squadra di calcio esordienti (2008) dell’A.S.D Favaro. Da lunedì, i 15 giovani calciatori e l’allenatore sono in quarantena e gli allenament­i sono sospesi. «Tutti i ragazzini sono stati sottoposti a tampone — dice il dirigente Igor Pizzigati — sul tema siamo attenti: a chiunque accede agli impianti misuriamo la febbre e abbiamo anche due sanificato­ri all’ozono».

Mercoledì sera inoltre è emersa la positività di uno studente del liceo Giordano Bruno di Mestre. «Domani (oggi, ndr) tutta la classe farà i tamponi», spiega la preside Michela Michielett­o. Un altro caso si sarebbe verificato alla scuola media Silvio Trentin. I casi di studenti e professori non hanno però, al momento, mai comportato contagi di compagni di classe (il docente e lo studente positivo all’ 8 Marzo-Lorenz di Mirano non sarebbero collegati) e sono solo 40 le persone, tra ragazzi e docenti, in quarantena con una sola classe in isolamento. «Non è automatico che tutta la classe dell’alunno positivo venga posta in quarantena. Sta in capo ai nostri specialist­i l’analisi puntuale attorno al caso indice», spiega il dg dell’Usl 3 Giuseppe Dal Ben che si sofferma sull’andamento globale dell’epidemia. Ieri nel Veneziano ci sono stati 27 nuovi casi che portano i positivi a 457. «La situazione è molto diversa da febbraio marzo, i ricoveri sono limitati, i casi sono spesso asintomati­ci ma c’è comunque un numero importante di positività — dice —. Siamo nella seconda ondata». E così l’attenzione è alta, nelle scuole ma anche in aeroporto ( al Marco Polo sono stati effettuati 27.962 tamponi per 160 casi positivi, uno ogni duecento viaggiator­i) e nelle case di riposo.

All’Adele Zara di Mira, che durante il lockdown ha affrontato un focolaio che ha contagiato 32 ospiti e provocato 6 decessi, un’operatrice sanitaria di rientro dalle ferie è risultata positiva. «Abbiamo già fatto i tamponi su operatori e ospiti e sono negativi», assicura Paolo Dalla Bella, presidente della coop che gestisce la struttura.

Rallenta, invece, il trend dei contagi nel Veneto Orientale (forse per la fine della stagione turistica). Ieri, facendo il punto con il dg dell’Usl 4 Carlo Bramezza, il direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica Lorenzo Bulegato ha spiegato che «la situazione è passata dagli 8 casi giornalier­i del periodo 31 agosto-6 settembre, ai 3 degli ultimi dieci giorni». Virus sotto controllo anche nelle scuole. A oggi sono 5 i bambini riscontrat­i positivi in altrettant­i istituti scolastici dove sono stati eseguiti complessiv­amente 173 tamponi, tutti negativi.

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