Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Squadra giovanile isolata «Pizza peggio della scuola» Solo 22 positivi su 1850 test
Tessera, un contagiato ogni 200 viaggiatori. Un caso alla Adele Zara
VENEZIA «Le scuole sono organizzate, mi preoccupa di più quello che succede fuori quando i ragazzi vanno a giocare a calcio o si trovano per una pizza». Il direttore del dipartimento di prevenzione dell’Usl 3 Luca Sbrogiò commenta così gli esiti dei test effettuati sugli studenti nei primi giorni di scuola: su 1.670 tamponi fatti, solo 17 sono risultati positivi (14 studenti e 3 tra insegnanti e bidelli). Se si aggiungono i numeri dell’Usl 4 del Veneto Orientale sono 22 su quasi 1850 test. «Tra le mura scolastiche i ragazzi sono seguiti costantemente» precisa ricordando che i casi individuati finora, che hanno coinvolto 16 istituti, non hanno mai accesso un focolaio. E così le preoccupazioni sono rivolte all’esterno come certificano i 37 focolai (di dimensioni contenute) che impegnano l’Usl 3: di questi 28 hanno origine in famiglia. Tra le mura domestiche è avvenuto anche il contagio di un ragazzino della squadra di calcio esordienti (2008) dell’A.S.D Favaro. Da lunedì, i 15 giovani calciatori e l’allenatore sono in quarantena e gli allenamenti sono sospesi. «Tutti i ragazzini sono stati sottoposti a tampone — dice il dirigente Igor Pizzigati — sul tema siamo attenti: a chiunque accede agli impianti misuriamo la febbre e abbiamo anche due sanificatori all’ozono».
Mercoledì sera inoltre è emersa la positività di uno studente del liceo Giordano Bruno di Mestre. «Domani (oggi, ndr) tutta la classe farà i tamponi», spiega la preside Michela Michieletto. Un altro caso si sarebbe verificato alla scuola media Silvio Trentin. I casi di studenti e professori non hanno però, al momento, mai comportato contagi di compagni di classe (il docente e lo studente positivo all’ 8 Marzo-Lorenz di Mirano non sarebbero collegati) e sono solo 40 le persone, tra ragazzi e docenti, in quarantena con una sola classe in isolamento. «Non è automatico che tutta la classe dell’alunno positivo venga posta in quarantena. Sta in capo ai nostri specialisti l’analisi puntuale attorno al caso indice», spiega il dg dell’Usl 3 Giuseppe Dal Ben che si sofferma sull’andamento globale dell’epidemia. Ieri nel Veneziano ci sono stati 27 nuovi casi che portano i positivi a 457. «La situazione è molto diversa da febbraio marzo, i ricoveri sono limitati, i casi sono spesso asintomatici ma c’è comunque un numero importante di positività — dice —. Siamo nella seconda ondata». E così l’attenzione è alta, nelle scuole ma anche in aeroporto ( al Marco Polo sono stati effettuati 27.962 tamponi per 160 casi positivi, uno ogni duecento viaggiatori) e nelle case di riposo.
All’Adele Zara di Mira, che durante il lockdown ha affrontato un focolaio che ha contagiato 32 ospiti e provocato 6 decessi, un’operatrice sanitaria di rientro dalle ferie è risultata positiva. «Abbiamo già fatto i tamponi su operatori e ospiti e sono negativi», assicura Paolo Dalla Bella, presidente della coop che gestisce la struttura.
Rallenta, invece, il trend dei contagi nel Veneto Orientale (forse per la fine della stagione turistica). Ieri, facendo il punto con il dg dell’Usl 4 Carlo Bramezza, il direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica Lorenzo Bulegato ha spiegato che «la situazione è passata dagli 8 casi giornalieri del periodo 31 agosto-6 settembre, ai 3 degli ultimi dieci giorni». Virus sotto controllo anche nelle scuole. A oggi sono 5 i bambini riscontrati positivi in altrettanti istituti scolastici dove sono stati eseguiti complessivamente 173 tamponi, tutti negativi.