Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Soli, distanziati e con la mascherina Il virus «smorza» i tocchi a San Marco
Le lauree in Piazza. Accordo tra Belle Arti e Ateneo Veneto per gli spazi
VENEZIA «Ancora complimenti! Però non ci vuole una laurea per uscire tutti ordinati e senza creare assembramenti». È il messaggio finale, grazie ai video dei Frullatorio, apparso ieri sui maxischermi al termine della prima cerimonia di consegna delle lauree triennali di Ca’ Foscari postlockdown in piazza San Marco. Niente tocchi lanciati in cielo, niente genitori e amici ad applaudire, la mascherina sempre calata sul volto in una cerimonia che si divide in tre sessioni ( tra ieri e oggi), ognuna con 520 studenti: misurazione all’ingresso della temperatura, chi aveva una mascherina di stoffa l’ha dovuta sostituire con una chirurgica, divieto di alzarsi dal proprio posto se non per raggiungere il palco. L’ateneo aveva anche chiesto a parenti e amici di non sostare lungo le transenne, ma di seguire la cerimonia attraverso la diretta streaming: di fatto, però, qualcuno non ha rinunciato a esser presente di persona, fiori e regali tra le mani, sotto l’occhio vigile di forze dell’ordine e steward.
Rispetto agli scorsi anni, un silenzio quasi irreale, interrotto solo dai nomi dei laureati e dai discorsi che si sono susseguiti sul palco, tutti tradotti in lingua dei segni, e rare grida d’incoraggiamento dall’esterno. «È un anno davvero complicato, prima l’acqua alta poi sei mesi, speriamo irrepetibili, in cui le aule sono rimaste vuote — ha dichiarato il rettore uscente Michele
Bugliesi —. L’università è presenza, dialogare con i ragazzi, vederne gli occhi. Siamo nel cuore di Venezia per celebrare un momento magico». Poi, rivolgendosi a chi era fuori dalle transenne: «State distanti quanto potete, abbiamo chiesto e concordato di essere composti, di avere attenzione massima per la sicurezza: fate un passo di lato». Ospite della prima «sessione» è stato Telmo Pievani, docente di Filosofia della scienza all’università di Padova, che ha tenuto un discorso sulla serendipità («Ci insegna che la natura è sempre più grande della nostra immaginazione. L’ignoranza buona è l’umiltà di dire: non lo so ancora», ha spiegato). Poi, niente discorsi dei migliori studenti, si è passati direttamente alla consegna dei diplomi con Bugliesi e la futura rettrice Tiziana Lippiello. I laureati triennali delle sessioni di laurea straordinaria di marzo ed estiva 2019/2020 sono 2148. Oggi, alla cerimonia delle 11 in diretta streaming parlerà il ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi e, nel pomeriggio alle 16.30, ci sarà un ideale passaggio di testimone con Tiziana Lippiello.
Mentre in Piazza si celebrano le lauree, la vita universitaria continua e alcune istituzioni, come l’Accademia di Belle Arti, hanno dovuto trovare soluzioni alternative ai propri spazi per ospitare gli studenti. E’ nato così un patto con l’Ateneo Veneto, siglato ieri dai due presidenti Fabio Moretti e Gianpaolo Scarante, che darà la propria aula magna ridotta da 200 a 70 posti all’Accademia per svolgere i corsi teorici. «Allo stato attuale abbiamo 1400 studenti, nonostante l’emergenza non avremo una crisi d’iscrizioni significativa — ha sottolineato Moretti —. I nostri studenti sono abitanti della città, è importante che continuino ad esserci per renderla viva e vivace».