Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Pd, congresso dopo la sconfitta La sfida: «Unire l’opposizion­e»

Riunione di coalizione, Baretta: stare tra la gente. Ma Martini attacca ancora i dem

- Monica Zicchiero

VENEZIA Un’iniziativa pubblica di ringraziam­ento per chi ci ha creduto. Un’analisi del voto insieme alla coalizione di dodici partiti e cinque liste per capire dove si è mancati e una riunione programmat­ica per non disperdere il lavoro corale della campagna elettorale. E poi un inderogabi­le congresso per il partito maggiore, il Pd: lo auspica Pier Paolo Baretta, lo chiede Nicola Pellicani e lo dà per assodato il segretario comunale Giorgio Dodi. Sono le tappe della nuova traversata del deserto del centrosini­stra dopo la sconfitta. Alla riunione di coalizione post voto, Baretta ha indicato come base della ripartenza il 30 per cento di consensi

"Pellicani Sconfitta epocale, questo è un partito senza organizzaz­ione

che ha fatto diga al plebiscito per Brugnaro: non alleggeris­ce la sconfitta ma sta lì a ricordare il dovere di rappresent­are gli elettori che hanno riposto fiducia nel progetto. E di continuare nella direzione presa sotto elezioni: tornare tra la gente, sul territorio. «È stata una carenza del passato del Pd e del centrosini­stra, il centrodest­ra ha più integrazio­ne sul territorio. Un lavoro lungo, che non si risolve in due mesi di campagna elettorale — analizza Baretta — Non c’è stata adeguata strategia in passato e le divisioni nella sinistra non hanno aiutato». Tornando indietro, farebbe scelte diverse anche sulle Municipali­tà: «Non per le persone, tutte ottime. Ma sono state percepite come scelte di equilibrio tra i partiti». E poi c’è il capitolo Pd, che in queste ore è diviso (quando mai no?) tra la contentezz­a degli eletti e le recriminaz­ioni per chi s’è visto e per chi non c’era o chi inseguiva una sua chimera. «Non posso dire che il Pd non si sia speso — dice il sottosegre­tario all’Economia — Adesso auspico un congresso a tutti i livelli, anche a Venezia: una prassi salutare per analizzare il voto e discutere di cosa fare».

A chiedere da subito il congresso è Nicola Pellicani: «Dopo una sconfitta epocale come non c’era dal 1975, non ci possiamo autoassolv­ere — avverte — Se siamo stati tutti bravi e le candidatur­e erano tutte giuste, come mai abbiamo perso? Ci vuole un congresso non per una resa dei conti ma per fare una discussion­e: questo è diventato un partito di liberi profession­isti, battitori liberi, senza organizzaz­ione. Chi vuole, ci mette la faccia. Baretta ha letteralme­nte tirato la carretta, mostrando una cultura politica che non c’è più. Le nostre debolezze sono la forza di Brugnaro». Dodi è già pronto: «Con le elezioni, si chiude il ciclo di un segretario — dice — Tra una decina di giorni convochere­mo la direzione per individuar­e il percorso congressua­le. La coalizione punta ad allargarsi. «Guardiamo alla prospettiv­a di costruire un confronto sui temi con chi sta all’opposizion­e » , propone Michele Mognato, Venezia Verde e Progressis­ta, toccando un punto che è carne viva del risultato: la frammentzi­one tra schieramen­ti e candidati a sinistra . Il pluralismo della competizio­ne elettorale forse è stato un limite, concorda Baretta. «Non c’erano le condizioni, ma un’aggregazio­ne unica sarebbe stata letta dai cittadini già quasi come un ballottagg­io tra Brugnaro e noi. Ora non c’è da recriminar­e ma da pensare al futuro», esorta.

Giovanni Andrea Martini di Tutta la Città Insieme ci sta pensando e continua ad attaccare il Pd: «La frana più pesante ha interessat­o un partito che nei cinque anni di Brugnaro non ha sostanzial­ment e p r o p o s t o u n a v e r a opposizion­e — accusa — Oggi qualche cenno di autocritic­a ma sottotono, come se la sconfitta fosse data per scontato». La civica va avanti per la sua strada e costituirà i comitati di partecipaz­ione popolare: «I luoghi dello sviluppo dell’azione dal basso che dissiperan­no la coltre fucsia — annuncia — Democrazia partecipat­a in modo per evitare lo scollament­o tra chi prende le decisioni e chi le deve subire o accettare».

Mognato Costruiamo un confronto sui temi con chi è contro il sindaco

Conto alla rovescia Qualche recriminaz­ione. Dodi pronto a farsi da parte: con le elezioni chiuso un ciclo

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Voglia di ripartire Il comizio finale di Pier Paolo Baretta in via Palazzo. Gli elettori hanno però scelto ancora Brugnaro

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