Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Macchiaioli Il trionfo dei colori e della luce
Mazzocca: vita quotidiana e paesaggi, il legame con gli Impressionisti
quadri appartenuti a personaggi importanti che sono stati collezionisti e sostenitori del movimento della “macchia”».
Lei ha recentemente pubblicato un libro dedicato allo studio dei Macchiaioli.
«L’ho scritto per spiegare come si sia sviluppato un movimento che, all’inizio, fu sfortunato. Perché i Macchiaioli non erano né apprezzati né compresi dal grande pubblico, tanto meno dalla critica. Erano amati solo dai loro amici e da pochi sostenitori. Vennero rivalutati più tardi, come succede spesso per le avanguardie. Furono comprati dai grandi collezionisti del Nord».
Se dovesse raccontare la mostra partendo da un quadro quale sceglierebbe?
«In mostra ci saranno molti capolavori, ma senz’altro per narrare lo spirito di questa esposizione partirei da un quadro di Signorini. Si tratta di un’opera di grandi dimensioni. La scena descrive una signora nell’atelier del pittore mentre ne ammira i quadri. Un istante di vita quotidiana. Signorini fu il grande protagonista della tecnica della macchia, ricorda gli impressionisti francesi. Questo è un quadro tutto costruito sui colori e sulla luce, senza bisogno di un disegno. Con le macchie che, viste a una certa distanza, ricompongono l’immagine».
In mostra avremo un centinaio di opere, ci parli di alcuni degli autori.
«Uno dei grandi protagonisti è senz’altro Borrani. Non ha la fama di Signorini eppure i suoi quadri sono molto belli, esprimono la poesia della campagna. Dipinge in formati lunghi e stretti e dà il senso della campagna incontaminata. Anche nel veronese Cabianca c’è la narrazione avvincente del contatto con la natura. Cabianca segue Signorini nella grande immersione tonale, nel sentimento forte del colore, dei contrasti netti. Un altro protagonista è il veneziano Zandomeneghi che firma un importante ritratto di Diego Martelli, il critico più importante del nostro ‘800. Colui che ha capito e appoggiato i Macchiaioli e gli Impressionisti. In estate li ospitava a Castiglioncello: voleva che lavorassero insieme, che acquisissero coscienza di essere un movimento».
Con che spirito guardare alla mostra?
«La mostra è un’occasione per riconsiderare la pittura dei Macchiaioli. Ci sono i loro quadri più innovativi, comprati al tempo da quei pochi che ammiravano questo nuovo approccio alla realtà. La loro visione anticipò quella di Monet e Van Gogh».
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La lezione di Signorini, grande protagonista della tecnica della macchia. Da Fattori a Boldini in esposizione le opere più innovative Un approccio alla realtà che anticipa il futuro