Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Un pendolare su tre abbandona il bus

Torna il traffico ai livelli pre-Covid. Ca’ Farsetti: noleggi record per bici e monopattin­i

- F. B.

MESTRE Da una parte le auto sono tornate quelle prelockdow­n, dall’altra i pendolari hanno preferito tenersi lontano dai mezzi pubblici. Per dare un’idea, i passeggeri nelle ore di punta sono il 30 per cento in meno di una volta, mentre sul Terraglio il traffico ha superato i numeri di febbraio. «Respirano» invece via Asseggiano e viale Ancona. «Ci sono numeri record per i noleggi di biciclette e monopattin­i elettrici», dice Ca’ Farsetti.

VENEZIA Effetto scuola sul traffico, effetto Covid sui mezzi pubblici. Da una parte le auto sono tornate quelle prelockdow­n, dall’altra i pendolari hanno preferito tenersi lontano dai mezzi pubblici. Per dare un’idea, i passeggeri nelle ore di punta sono il 30 per cento in meno di una volta, a parte qualche corsa che rimane affollata, «sempre rispettand­o l’80 per cento di affollamen­to previsto delle normative», precisa il direttore generale di Avm Giovanni Seno. Il traffico che sta tornando ai livelli pre-Covid è un dato facilmente spiegabile proprio attraverso l’evidenza che i mezzi pubblici stanno viaggiando a capienza ridotta che si somma all’organizzaz­ione delle famiglie, che oggi più di ieri, accompagna­no i figli a scuola in auto. Non a caso è il Terraglio la strada che registra il maggior incremento di traffico rispetto al periodo di lockdown con il numero dei mezzi ampiamente superiore di febbraio quando ancora la quarantena forzata sembrava lontana. Se a inizio anno il traffico sfiorava i 16 mila veicoli al giorno, in queste settimane il numero è arrivato a superare i 17 mila. E la proporzion­e probabilme­nte sarebbe la stessa anche nella statale 11 Padana (il collegamen­to per Venezia) che già a fine luglio evidenziav­a flussi simili a quelli di febbraio, se non si fossero rotti i sensori. C’è da di re che anche il traffico autostrada­le è ripreso con le vacanze anche se non è ancora tornato ai valori di una volta: «Il dato migliore si è avuto la settimana di Ferragosto, con la differenza di solo meno 3 per cento — spiega Cav — salvo poi aumentare di nuovo e mantenersi su livelli costanti e ancora attuali, nell’ordine del meno cinque».

«Respirano» ancora via Asseggiano

e viale Ancona dove, a vedere le rilevazion­i, il viavai di auto continua a rimanere sotto la media di inizio anno: del 25 per cento nel primo caso, tra il 15 e il 18 nel secondo. «Il ritorno in ufficio di diversi profession­isti e l’apertura della scuola hanno inevitabil­mente fatto aumentare l’uso delle auto private, ma l’amministra­zione ha cercato di inserire mezzi alternativ­i per favorire la mobilità green», sottolinea Ca’ Farsetti. I numeri delle biciclette a noleggio ad esempio hanno raggiunto livelli record con oltre diecimila iscritti all’applicazio­ne Movi, quasi 5500 invece a Bit Mobility per l’uso dei monopattin­i elettrici, con 25 mila noleggi (783 al giorno) nel solo mese di agosto.

Actv invece deve fare i conti non solo con l’assenza dei turisti ma anche con quella dei pendolari (diverse aziende sono ancora i n sma r t working) se l’azienda sta registrand­o un calo medio del 30 per cento, soprattutt­o nelle ora di punta. Del resto è il frutto del calo di un quarto degli abbonament­i annuali e del dimezzamen­to di quello degli studenti. Le lezioni a distanza a rotazione da una parte e l’incognita sull’emergenza coronaviru­s hanno evidenteme­nte spinto le famiglie ad evitare misure a lungo termine. «Purtroppo, alla disponibil­ità dei dirigenti scolastici nel diversific­are gli orari in classe permettend­o una maggiore distribuzi­one degli studenti — spiega Seno — non è corrispost­a quella di datori di lavoro e degli uffici mettendo in difficoltà gli stessi dipendenti». Alcune corse infatti rimangono in emergenza e costringon­o l’azienda ad intervenir­e con mezzi aggiuntivi. La situazione va a complicare i conti di Avm che ha previsto di arrivare a fine anno con una perdita di 39 milioni. «Faremo il possibile per raggiunger­e l’obiettivo, il problema sono i contributi aggiuntivi che non abbiamo visto — aggiunge il dg — I primi 500 milioni stanziati dal governo che dovevano servire a coprire la diminuzion­e di introiti delle aziende di trasporto pubblico sono stati invece utilizzati per i maggiori servizi offerti».

"Seno All’aiuto delle scuola di diversific­are gli orari non è corrispost­o quello dei datori di lavoro

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